Il Tar dispone una perizia sulla discarica di Amianto
Ricorso contro l'Autorizzazione da parte della Provincia di Biella per la Discarica monodedicata a materiale di costruzione contenente Amianto in Regione Brianco, Comune di Salussola: il Tar ha pronunciato l'Ordinanza, in merito al ricorso del Comune di Santhià e di Carisio, disponendo una perizia tecnica sulle nostre contestazioni.
Queste le parole del sindaco Angela Ariotti in un comunicato stampa: «Ricordiamo che l'11 di maggio si è tenuta l'udienza ed ora arriva questa notizia molto positiva. Il Perito incaricato dal Tribunale dovrà affrontare il tema sollevato dal nostro legale in merito allo studio dei venti e alle dispersioni rispetto ai centri abitati circostanti.
Inoltre dovrà affrontare il piano di gestione operativa della discarica, sugli abbancamenti, da noi contestato, compresa la garanzia che non si verifichino rischi per l'ambiente durante la frantumazione dei rifiuti contenenti amianto. Il Tribunale quindi fissa l'udienza pubblica per la discussione delle cause alla data del 22 marzo 2023. Ritengo sia un risultato positivo. Risultato che ci porta ad affrontare un tempo ulteriore per portare avanti una battaglia con a fianco il Comune di Carisio, i residenti della zona circostante e il Movimento Salussola Ambiente èFuturo e l'Associazione Riso Dop. E' lampante che questa Discarica di Amianto al Brianco non si dovrebbe fare. Proprio ieri il Presidente della Provincia di Biella Ramella, intervenuto a Cavaglià diceva chiaramente quanto, a volte, il rimpallo delle responsabilità tra Provincia e Regione lasci con il cerino in mano i più deboli.
Una nuova sfida
Una Regione che identifica 600 siti idonei per una Discarica di Amianto (e il Brianco non è presente), dopodiché usa la parola “preferibilmente” e un imprenditore decide di chiedere l'autorizzazione su di un terreno di sua proprietà, che non è tra i 600 che la Regione Piemonte preferibilmente vorrebbe, pone in difficoltà la Provincia. A chiunque di noi, comuni mortali, sembrerebbe logico che un Ente preposto, dopo aver identificato 600 siti idonei dovrebbe dire: “questi sono i siti, la Discarica la costruitela in questi 600”. L'ultimissima considerazione sta nell'affrontare questa nuova sfida che ci porterà alle nuove spese per le perizie di parte e per il nuovo intervento del legale.
Chiediamo aiuto
Sappiamo bene che restare in attesa, senza una partecipazione attiva, sarebbe deleterio. Ma in questa lotta siamo in pochi. I Comuni del territorio a due passi dalla Valledora sono rimasti silenti. Ora chiediamo aiuto. Aiuto ai Comuni, ai privati cittadini, alle Associazioni. Questo territorio così come non si merita un Inceneritore, altrettanto, non si merita una Discarica di Amianto.
Il termine “ABBIAMO GIA' DATO” è diventato un eufemismo».