Il presidente della Regione rende omaggio a Giuseppe Lombardo e ai suoi compagni
Nella chiesa del rione Isola in tanti per stringersi intorno alla famiglia del defunto
Nel giorno del lutto regionale per le vittime della tragedia di Brandizzo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha voluto essere presente con le altre autorità cittadine, tra cui il sindaco Andrea Corsaro e il presidente della Provincia Davide Gilardino, al funerale di Giuseppe Lombardo (52 anni) nella chiesa di San'Antonio al rione Isola.
Nella foto l'omaggio del presidente della Regione Alberto Cirio, del sindaco Andrea Corsaro e del presidente della provincia Davide Gilardino.
Il "Guerriero"
La salma di Giuseppe è stata accolta da una canzone di Marco Mengoni, "Guerriero", un omaggio che gli amici hanno voluto fare a Giuseppe, che era anche lui, a modo suo, un guerriero. Al termine un lungo applauso.
Dopo la benedizione del feretro don Massimo Bracchi, parroco delle Maddalene, che ha officiato il rito nella parrocchia dell'Isola perché il defunto era legato al quartiere, anche se parrocchiano delle Maddalene.
Tanti amici e anche normali cittadini hanno voluto stringersi alla famiglia del defunto per far sentire la loro vicinanza.
Un racconto del Paradiso
Nel corso della messa funebre è stato proclamato il Vangelo di Giovanni, il celebre passo "sono io la via la verità e la vita nessuno viene al padre se non per mezzo di me", in cui Gesù promette ai suoi discepoli, e a tutti i cristiani di ogni epoca, di prepargli un posto nella casa del padre.
Don Bracchi ha scelto di raccontare la "buona novella" proprio come un racconto, presentando ai familiari di Giuseppe ciò che la Fede insegna, ovvero che i defunti non sono scomparsi, sono ancora con noi, in una dimensione diversa ma presenti, e ci proteggono.
Una scelta significativa, perché il sacerdote non ha ripetuto quelle che sono più o meno le frasi cerimoniali che si dicono ai funerali, ma ha fatto vedere chiaramente il "regno" in cui ora Giuseppe e i suoi amici vivono, con grande sensibilità e calore umano.
In cammino verso la Luce
"Questo posto Giuseppe - ha sottolineato il sacrdote - e i suoi compagni l'hanno scoperto, forse non si sono neppure accorti del passaggio da questo mondo a questo posto... Si sono ritrovati in questo luogo, integri, si sono guardati intorno e si sono chiesti: "Dove siamo?", e hanno capito, hanno trovato tanta gente che avevano conosciuto nella loro vita, avevano amato e che adesso ritrovano e li salutano... poi c'è una marea di altra gente che nessuno può contare, tanti sono, in un'immensa distesa, tutti guardano intorno... Se avessero potuto vi avrebbero detto: "Non abbiate timore qui stiamo bene e simao un buona compagnia. E continuando a guardarsi intorno Giuseppe e i suoi amici cominciano a intravedere questa luce, perché c'è una luce, diversa dalla luce di questo mondo che attrae e affascina e tutti sono in cammino verso questa luce, è la luce di Dio".
Al termine dell'omelia don Bracchi ha ancora sottolineato: "I vostri cari - riferendosi a tutte le vittime, non vi hanno dimenticati, non possono dimenticarvi come voi non potrete... loro continuano a volervi bene" e ha ricordato che Giuseppe "Lottava ogni giorno con un lavoro di notte, rischioso, per sostenere la propria famiglia. Ora non deve più combattere, adesso deve vedere sempre meglio quella Luce che è la luce di Dio, che lo affascina... Adesso sono tutti incamminati verso questa Luce e questa Luce dà loro serenità e pace. Voi dovete pensare Giuseppe in pace e questo è molto importante, perché se voi non pensate a Giuseppe in pace voi non sarete mai in pace".
Giuseppe lascia la moglie Barbara, le figlie Elena e Rosanna, il figlio Marco, la suicera Elena, gli adorati nipoti Sofia e Alex, la ciguna Agostina con Nabil, la sorella, i fratelli e i parenti tutti.
Dopo la cerimonia il feretro è stato portato a Valenza per la cremazione poi le ceneri verranno sepolte nel cimitero di Billiemme.