Greta: atleta dopo un incidente
Corre i 1.500 e i 3.000 m e vuole diventare medico sportivo.
Un incidente domestico l’ha costretta ad un’importante riabilitazione e così ha scoperto di essere portata per l’Atletica. Greta Negro è nata il 28 giugno del 1993, ha 27 anni e abita a Desana. È tesserata per l’«Atletica Vercelli 78» e corre i 1500 e i 3000 m. su pista.
«È quasi un anno che non riesco a gareggiare su queste distanze - spiega Greta - perché sono gare che le atlete corrono sulla stessa corsia e per via del Covid sono state sospese. Mi alleno sul campo Coni, con l’Atletica Vercelli 78. Per continuare ad allenarmi, corro gare di fondo. Ho fatto la Mezza Maratona di Trino e ho vinto la classifica di categoria. Questo inverno ho percorso in media, 75 km di allenamento alla settimana, bisognerebbe farne di più. Anche per queste distanze serve 1 ora e mezza al giorno e devo conciliare anche il lavoro. Recentemente ho disputato i Campionati di Cds, correndo i 10.000 metri e ho messo a segno il record personale sui 5.000 e sui 10.000, in 39 m 15 sec. Le sensazioni sono buone, sto solo aspettando di affrontare le gare che voglio io. La prossima settimana dovrei riuscire a esordire sui 3000».
Come hai iniziato?
«Cinque anni fa mi sono recisa tre tendini: estensore comune delle dita, estensore lungo dell'alluce e tibiale anteriore. Sono stata operata d'urgenza con ferita profonda. Durante la riabilitazione, hanno notato il mio impegno e mi hanno detto che avrei potuto cominciare a correre, vista la mia struttura e predisposizione. Visto l'incidente che ho avuto, con lesione importante, non ero nemmeno sicura di riprendere a camminare bene. Piano piano, vedevo che aumentando la corsa, riuscivo a recuperare la mobilità in modo deciso. Probabilmente non avessi cominciato a correre non avrei recuperato tutto. Quando ho tolto il gesso avevo il piede bloccato in flessione, eravamo preoccupati, ma poi con tanta volontà sono riuscita a recuperare. Mi sono sforzata molto, è stato un momento difficile, ma è una delle cose di cui vado più orgogliosa, anche più della laurea».
Greta è laureata in Medicina e Chirurgia Generale. Ha studiato a Genova dove si è sempre allenata con la società “Trionfo Ligure”.
«Inizialmente credevo di studiare da fisioterapista. Dopo il liceo ho studiato a Novara, e ho fatto tirocinio al Trompone, dove poi ci sono tornata da paziente. Lì mi sono confrontata con gli operatori sanitari e ho cercato di riprendere a fare Medicina. Ho superato i test di ammissione e ho trovato posto a Genova, dove mi sono trasferita per studiare, per 6 anni. A luglio potrebbe esserci il nuovo test di ammissione alla specializzazione in Medicina dello Sport. Anche qui è su scala nazionale e non so dove andrò a finire. Per inseguire i miei sogni, non mi tiro mai indietro e sono disposta a spostarmi anche lontano da casa».
I tuoi progetti futuri?
«Aprire uno studio e magari seguire una società, non necessariamente di calcio. Spero di avvicinarmi sempre più al mondo dell'atletica, sia per fare gare e farmi conoscere come medico anche in quell'ambiente. Sarebbe bello conciliare la mia passione della corsa con la professione. Mi piacerebbe seguire la nazionale di atletica. Uno dei miei esempi nella zona è il dottor Fabio Francese, medico del Monza Calcio che svolge il suo lavoro con grande passione. Io ho la stessa passione, in un altro ambito sportivo».
Riccardo Coletto