Giornata internazionale dei diritti della donna
Storia della Giornata e commento di Maria Grazia Camellini e Giulia Bodo.
Domani è l’8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna. Che cos’è questa ricorrenza? Ultimamente si tende a minimizzarla, ma questa giornata è un importante momento dell’anno in cui si ricordano le lotte per i diritti delle donne e le loro conquiste sociali, certo, ma anche le discriminazioni e violenze a cui ogni giorno sono soggette. È la “giornata” della donna, attenzione, non la “festa”.
Storia dell'8 marzo
Come mai questa giornata ricorre proprio l’8 marzo? Bisogna riportare indietro gli orologi al secolo scorso, quando la politica mondiale venne scossa dalla popolazione femminile, organizzatasi per rivendicare maggiori diritti. Nel corso degli anni furono diversi i Paesi a instaurare una propria giornata dedicata all’importanza delle donne all’interno della società, ma poi si optò per creare una giornata internazionale, prendendo spunto dalle vicende avvenute a San Pietroburgo, l'8 marzo del 1917, quando le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra, di sicuro un altro tema attuale data la situazione geopolitica in Ucraina…
I progressi degli anni '70 e '80
All’epoca - ricorda Maria Grazia Camellini, presidente di Auser Vercelli e Valsesia - sono stati fatti passi da gigante: l’approvazione delle leggi sul divorzio e la parità legale fra i coniugi, quella sull’interruzione assistita della gravidanza e la maternità responsabile, l’abolizione del delitto d’onore ecc… In confronto a quegli anni, oggi abbiamo decisamente rallentato il processo di emancipazione. Per questo l’8 marzo è una data importante: attraverso la rievocazione di questo argomenti è possibile ricostruire la storia del passato e collegarla al futuro per evitare che la lotta per i diritti delle donne diventi una lettera morta».
Locandina evento 8 marzo - CGIL
8 marzo: un momento di riflessione
«È un momento utile - afferma Giulia Bodo, esponente di Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia - per la riflessione su tematiche importanti quali la parità uomo-donna. Adesso se ne parla apertamente, si riconoscono i problemi e si cerca di porvi rimedio: si tratta di un progresso importante della nostra società, che negli anni ha introdotto diverse misure quali il Codice rosso per le donne vittime di maltrattamenti domestici. Anche in ambiente lavorativo sono stati fatti passi in avanti, nonostante restino i problemi riguardanti la parità degli stipendi fra uomini e donne e la carenza di dirigenti d’azienda femminili. Proprio per questo è importante continuare a parlare di questi temi, affinché il Paese continui la sensibilizzazione su questi argomenti e cambi progressivamente i propri comportamenti. Riconosco in questo senso un ruolo fondamentale all’educazione impartita dai genitori e dalla scuola. Sono ottimista perché, per molti aspetti, la popolazione è pronta a percorrere questa strada».