Vercelli: beccato falso medico che gestiva un centro tamponi e parlava come virologo in televisione
La società effettuava direttamente controlli medici - tamponi rapidi e molecolari nonché prelievi venosi per il rilevamento del virus.
I Nas di Torino hanno interdetto per 12 mesi dall’esercizio di qualsiasi attività di impresa in ambito sanitario, con divieto di ricoprire uffici direttivi nel settore a un uomo che si spacciava per medico ma senza requisiti.
Aveva aperto un laboratorio per effettuare tamponi e, in precedenza, aveva anche avviato una vasta attività nell'ambito di screening e controlli sul Covid 19. Ma, secondo quanto appurato dai Nas di Torino e dalla Procura della Repubblica di Vercelli, non aveva i dovuti titoli per farlo.
I Carabinieri del N.A.S. di Torino hanno eseguito giovedì mattina un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’interdizione temporanea dall’esercizio di attività professionali o imprenditoriali, disposta dal Tribunale di Vercelli, che ha condiviso i gravi indizi di colpevolezza raccolti nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dal Sostituto Procuratore Dott. Introvigne della locale Procura della Repubblica e finalizzata al contrasto dell’abusivismo sanitario.
Le indagini
Le indagini iniziate nel gennaio scorso, a seguito della segnalazione di un laboratorio nel centro vercellese attivo nell’effettuazione di tamponi per il rilevamento del Covid.
Dagli accertamenti dei militari è emerso che la società in questione, nominalmente dedita alla commercializzazione di prodotti nel settore farmaceutico e operante come tramite tra personale abilitato all’esecuzione di tamponi e un istituto diagnostico campano, aveva in realtà avviato sin dall’inizio della pandemia una propria attività di screening legata a Covid-19. Infatti la società effettuava direttamente controlli medici – tamponi rapidi e molecolari nonché prelievi venosi per il rilevamento del virus – anche per conto di numerosi enti pubblici.
La misura cautelare
Il titolare della società, che in prima persona effettuava i test sebbene privo di alcun titolo abilitativo all’esercizio della professione medica, era inoltre solito presentarsi come medico, diffondendo i propri interessi in vaste aree del Piemonte e della Lombardia oltre che attraverso la pubblicazione di servizi e partecipazioni su mass media anche di rilievo nazionale.
La misura cautelare disposta dal Tribunale di Vercelli nei confronti del titolare della società, indagato per i reati di esercizio abusivo della professione medica e attivazione di un centro medico non autorizzato, prevede l’interdizione per 12 mesi dall’esercizio di qualsiasi attività di impresa in ambito sanitario, con il contestuale divieto di ricoprire uffici direttivi nel settore.