Eternit: Santhià come Casale?
La preoccupazione del Movimento 5 Stelle.
La preoccupazione del Movimento 5 Stelle.
Si ritrova una lastra d’amianto nel giardino: è successo a Santhià. Il gruppo santhiatese del Movimento 5 Stelle, il deputato Mirko Busto e il consigliere regionale Gianpaolo Andrissi raccontano la visita sul posto, in corso 2 Giugno, subito dopo un sopralluogo di Arpa e dell’Asl di Vercelli: «La visita dei tecnici arriva dopo ben sei mesi dalla segnalazione di una cittadina che si è trovata una lastra d’amianto nel giardino caduta dal tetto di uno dei capannoni – sottolineano - troviamo vergognoso questo ritardo e chiediamo che la relazione tecnica sia resa pubblica alla popolazione e in caso sia necessario si proceda subito alla bonifica del tetto della struttura, sfruttando magari gli incentivi statali legati al nuovo collegato Ambientale. A questo punto siamo fortemente preoccupati che a Santhià si apra un caso eternit come a Casale Monferrato». La zona era già stata analizzata dall’Arpa: «Non dimentichiamo che già una parte dei capannoni fu messa sotto sequestro dalla stessa Arpa diversi mesi or sono perché furono trovati macchie d’idrocarburi, sacchi con amianto, fusti contenenti liquidi non identificabili. A che punto è il piano per la rimozione dei rifiuti che il Comune ha richiesto all’azienda Magliola spa? Chiediamo massima trasparenza e comunicazione ai cittadini da parte delle istituzioni (Comune e Regione) rispetto alla vicenda, perché l’azienda è fallita quest’anno – proseguono - non possiamo lasciare che la struttura si sgretoli per intervenire. Dobbiamo prevenire prima che vi siano degli incidenti o ancor peggio delle contaminazioni ambientali che potrebbero anche causare malattie nella popolazione. L’erosione degli agenti atmosferici libera dalle lastre di amianto le temibili fibre che permangono nell’aria per decenni e che il vento può trasportare per chilometri. Da notare che si potrebbe essere esposti all’asbesto anche bevendo dell’acqua contaminata, se per caso le fibre dovessero penetrare nei pozzi dei residenti di via Due Giugno».
Il primo dicembre, il consigliere regionale Andrissi ha depositato un’interrogazione per fare chiarezza sulla gestione della questione. «Come MoVimento ci siamo impegnati in questi mesi e ci impegneremo a dare supporto ai cittadini preoccupati, attraverso tutte le azioni possibili con i nostri portavoce nelle istituzioni e con gli organi deputati alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica – conclude il gruppo - ci impegneremo anche a monitorare l’esito del sopralluogo Arpa e a informare i cittadini sull’evolversi della vicenda».