E' morto Marco Pannella, vivo cordoglio anche a Vercelli
Era il Gandhi italiano, con i suoi leggendari digiuni, le provocazioni e le iniziative sempre volte a rendere più libera la società italiana.
Era il Gandhi italiano, con i suoi leggendari digiuni, le provocazioni e le iniziative sempre volte a rendere più libera la società italiana.
Marco Pannella è morto, lo storico leader radicale che aveva lottato per il divorzio e poi per tante altre libertà civili si è spento stamane e a darne l'annuncio è stata Radio Radicale, una delle sue tante "creature". Unanime il cordoglio e l'apprezzamento per la sua figura di persona impegnata nelle lotte civili. Lo ricorda una personalità vercellese Roswita Flaibani, che abbiamo raggiunto telefonicamente e che è comprensibilmente scossa e commossa.
«Marco io l'avevo incontrato la prima volta nel 1976, in occasione del primo Congresso dei Radicali, quell'anno avevamo conquistato ben 4 parlamentari alle Politiche... e poi l'ho rivisto tante volte... non so che dire... anzi una cosa da dire ce l'avrei... Noto con piacere che ora tutti sono concordi nel piangere un grande uomo che ha cambiato la società italiana... sì ma dov'erano tutte perspne negli anni in cui Marco lottava da solo con il nostro unico appoggio... o quando alle consultazioni elettorali il partito prendeva lo 0,5 1%? E' stato un uomo che ha lottato per tutti noi. Ricordo che lui ha anche fondato il "Radical Party" a livello mondiale».
Quale è l'eredità che lascia al suo partito?
«L'idea radicale non muore con Marco, la sua battaglia di una vita non si ferma. Ci sono tanti semi degli ideali radicali... sono contenta che abbia fatto in tempo a vedere la conquista delle unioni civili, un pezzetto di tutte quelle trasformazioni che Marco ha sempre cercato di mettere in movimento in Italia».