Lutto

E' mancato Mario Pollarolo decano degli ebrei vercellesi

Il funerale al cimitero ebraico martedì 29 aprile. Un profilo a cura della presidente della Comunità Ebraica vercellese Rossella Bottini Treves

E' mancato Mario Pollarolo decano degli ebrei vercellesi
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Sabato 26 aprile, alla casa di riposo di Asigliano Vercellese, è mancato Mario Pollarolo, 100 anni compiuti da poche settimane, era il decano della comunità ebraica vercellese. Il funerale si svolgerà nel cimitero ebraico di Vercelli martedì 29 aprile 2025.

E' mancato Mario Pollarolo decano degli ebrei vercellesi

"La Comunità Ebraica ringrazia di cuore il personale della casa di riposo di Asigliano per la cura con cui ha accudito Mario" Di seguito, le parole di ricordo proprio della Comunità Ebraica di Vercelli: "Lo scorso 16 febbraio 2025 la Comunità Ebraica di Vercelli ha festeggiato i 100 anni di Mario Pollarolo, l'ebreo più anziano della Comunità Ebraica nonché memoria storica delle vicende che hanno coinvolto gli ebrei vercellesi dell’ultimo secolo. Mario, figlio unico di Maria Sacerdote e Angelo Pollarolo, nipote della sua amata zia Sellina Sacerdote, vercellese, da molti anni risiedeva ad Asigliano Vercellese. Nato nell’ex ghetto di Vercelli, ha frequentato l’Asilo Levi ed è stato testimone degli avvenimenti legati alla vita ebraica e alla Sinagoga ottocentesca dove ha celebrato il suo Bar Mitzvà che ancora ricordava in questi ultimi anni. 'Che emozione il mio Bar Mitzvà, in questa Sinagoga. C’era il rav Massìach, c’eravamo noi ragazzi. Cantavamo all’Asilo Levi e anche nel Tempio. Alla festa di Simchà Torah giravamo intorno alla Tevàh'. Uno spaccato delle feste private e pubbliche, ma Mario ricorda anche altri eventi legati alla vita comunitaria: “Che profumo! Sabato la moglie del Rabbino ci faceva le frittelle di mele. Per Pesach nello scantinato dell’Asilo Levi si cuocevano le azzime e per i bambini si aggiungeva lo zucchero per fare i Masòd nasiròd. Qualcuno racconta che tanti anni fa ai ragazzi che imparavano bene i salmi si dessero i 'collandar', i confetti che erano un ambito premio. I suoi racconti iniziavano proprio dal periodo dell’Asilo Levi: '…quando zia Sellina mi trascinava con lacrime e grida all'Asilo Levi dove poi stavo benissimo in compagnia dei miei amichetti. Ricordo la Isolina che faceva le pulizie e preparava il pranzo che ci veniva regolarmente scodellato su un lungo tavolo di legno con i buchi per contenere il piatto. Per Kippur, i bimbi erano naturalmente esentati dal digiuno, ma verso metà mattinata eravamo tutti in Sinagoga, seduti in un banco speciale con la nostra maestra, prima la Finzi, che poi si è trasferita ad insegnare a Rodi e poi la Sansonina Gallico che ci sorvegliavano a vista'".

Il funerale al cimitero ebraico martedì 29 aprile. Un suo profilo a cura della presidente della Comunità Ebraica vercellese Rossella Bottini Treves

E ancora: "Negli anni abbiamo raccolto non solo ricordi felici, ma anche testimonianze legate ai tempi del fascismo e della guerra: 'Ricordo che verso i dieci anni, tanto per abituarmi, zia Sellina non mi serviva la colazione del mattino e solo dopo il Bar Mitzvà, in piene leggi razziali, nel 1938 ho cominciato anch'io a digiunare per Kippur e aspettavo la sera al Tempio dopo il suono dello Shofar quando venivano distribuiti cioccolatini, e poi a casa per una abbondante cena. E poi la guerra, e allora dopo l'otto di Settembre 1943 ho fatto Kippur fuori orario. Dopo le Leggi Razziali non si poteva più nemmeno lavorare. L’ora più brutta a Vercelli è arrivata nel 1944: hanno confiscato il Tempio, l’Asilo e tutti i beni ebraici. Intanto io con l’avvento della Repubblica Sociale ero già partito su in val Varaita, poi all'estero a lavorare e intanto la Comunità di Vercelli si è disgregata, la Sinagoga chiusa e così anche il Kippur è stato dimenticato. Sono però contento perché da diversi anni mi sono recato con la mia grande Presidente alla Sinagoga di Casale, almeno a seguire la fine di questo giorno di pentimento e di preghiera'. Vicino alla Comunità da sempre, la Presidente Treves ricorda, da ultimo, il contributo di Mario per scoprire l’esatta ubicazione delle pietre d’inciampo posate a Vercelli tra il 2023 e il 2024 per il progetto Ogni giorno è Memoria. In occasione del centesimo compleanno, Mario ha ricevuto dalla Claims Conference il riconoscimento commemorativo per la sua straordinaria vita, il suo eroismo e la sua tenacia dopo la Shoah". Da tutti noi Mario riceverà il premio più grande: il ricordo perpetuo di un amico sempre pronto a prendere la vita con ironia, tenacia ed un pizzico di sano egoismo.

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