Cronaca

Due lupi fotografati al Parco delle Lame del Sesia

Immortalati da una fototrappola di notte il 14 gennaio scorso

Due lupi fotografati al Parco delle Lame del Sesia
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In questi ultimi giorni si sono diffuse segnalazioni di presenza di lupi un po' da tutto il territorio del Vercellese, nella zona di Trino, vicino a Moncrivello, poi è circolata addirittura una foto di un branco alle porte della città, poi rivelatasi una bufala più che un lupo...

L'episodio a cui si riferische quest'articolo è invece genuino. L’immagine è stata scattata la notte del 14 gennaio scorso in un bosco delle Lame del Sesia dalle foto trappole collocate dai sele-controllori (che stavano cercando le piste dei cinghiali): si vedono, fatto assai raro, due esemplari di lupo.

Arriva da una persona che ha il polso del territorio come pochi altri, il vice sindaco e presidente dei cacciatori di Greggio Gianfranco Rigolone.

"Il fatto deve far riflettere"

Osserva Rigolone: “Difficilmente nella nostra pianura, tra l’altro a ridosso di zone abitate, è dato di scorgere due lupi. Il fatto in sé è rilevante e deve indurre a qualche riflessione. Nel nostro territorio ci sono ancora diverse cascine dove c’è pollame e si lasciano i cani liberi in cortile. Il lupo, specie protetta, non risulta pericoloso per l’uomo, di cui ha paura. Ma, a differenza dei cinghiali, che si nutrano di ghiande, granoturco, tuberi, il lupo è un carnivoro che può essere pericoloso per i cani e per gli animali da cortile”.

Una specie protetta

Come osserva giustamente Rigolone, il lupo è una specie protetta in Italia (perché garantisce il rispetto della biodiversità) fin dal decreto ministeriale Marcora del 1976: non si può né cacciare né avvelenare. Secondo una recente statistica in Italia ne esistono circa 3.300 esemplari. Nel nostro territorio ne sono già stati osservati anche di recente, ma di solito (come nel caso dell’animale fotografato tra Cigliano e Moncrivello) si trattava di un solo esemplare. Due assieme è quasi una rarità. Il consiglio da dare alle persone che abitano in campagna o a ridosso delle zone boschive in cui sono stati segnalati i lupi è di proteggere con attenzione i propri cani.

Il cane dilaniato

Dice ancora Rigolone: “Ad un mio amico cacciatore, non di queste parti, è occorsa una terribile avventura. Stava cacciando i cinghiali con i cani. Uno si è allontanato ed incappato in qualche lupo: hanno trovato i suoi resti dilaniati”.

Di solito non attacca l'uomo

Infine un suggerimento pratico. Abbiamo detto che il lupo, di solito, se non affamato e in branco, non attacca l’uomo, anzi ne ha paura. Se vi capitasse di avere un incontro ravvicinato, il consiglio degli esperti è di non fuggire di corsa dandogli le spalle, di arretrare sempre guardando l’animale e, nel contempo, di battere le mani, urlare, fare chiasso. Il lupo, intimorito, spaventato dovrebbe fuggire.

E.D.M.

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