Commenti su: Disastro Trenitalia: in ritardo il 79% dei TO-MI

pendolare

Il controllo è minimo, a volte ho la tentazione di non rinnovare l'abbonamento annuale. In più quella volta che il controllore passa e trova qualcuno senza biglietto la manfrina è sempre la stessa: "Hai i soldi per la multa?" "No soldi" "Allora scendi alla prossima" salvo poi risalire su un altro vagone, e così si arriva fino a destinazione...

Emanuele

Buonasera. Io sono un pendolare sulla tratta Torino-Varese (via Rho). Non riesco a contare le volte in cui il treno si ferma a metà corsa "perché il macchinista non si è presentato", mandando a monte la coincidenza, o quelle in cui una corsa è bellamente cancellata per "improvvisa irreperibilità del personale". Ovviamente, il venerdì sera o nei festivi questi "imprevisti" sono più frequenti, praticamente la regola, con ore e ore, ogni volta, di inutile attesa. Come è possibile che l'affidabilità dei treni pubblici sia subordinata al capriccio dei dipendenti? Come è possibile che la cosa avvenga nella più totale impunita'? È possibile portare avanti, con il comitato che ha portato avanti l'indagine, una class-action? Grazie, buonasera.

Johannes

Nei mesi tra 2016 e 2017 in cui mi recavo abitualmente a Torino ho spesso rilevato ritardi anche fino a 20 minuti tra Vercelli e Porta Susa. A ciò va aggiunta l'indecenza dell'overbooking (ho spesso viaggiato in piedi) e degli inservienti pluriservizi con tute arancioni e/o giacchette verdi So.Co.Fat. e Coopservice che devono circolare tra i passeggeri anche a treni ancora fermi in stazione, intralciando chi è appena salito e sta ancora cercando un posto a sedere. Ancora una volta, liberalizzazioni e cooperative sociali pluriservizi concorrono a produrre solo disservizi e disagi per i cittadini.