Reportage

Da "pericoloso" a "maledetto" dopo la morte di Loris Sanna: l'incrocio Cappuccini-Carengo fa riesplodere le polemiche sulla sicurezza 

I residenti nei paraggi: ""Una strada troppo piccola, che s'interseca con una troppo grande e a scorrimento veloce rispetto allo stop imposto ai lati"

Da "pericoloso" a "maledetto" dopo la morte di Loris Sanna: l'incrocio Cappuccini-Carengo fa riesplodere le polemiche sulla sicurezza 
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Prima di sabato 14 giugno alle 18 circa, attimo dell'incidente in cui ha perso la vita il motociclista cinquantenne Loris Sanna, l'incrocio lungo la tangenziale di Vercelli tra il rione Cappuccini e la strada che porta alla frazione Carengo, era da tutti considerato "particolarmente pericoloso", per le sue fattezze e le sue dinamiche. Dopo il recente sinistro mortale, è diventato giocoforza "maledetto".

Da "pericoloso" a "maledetto" dopo la morte di Loris Sanna: l'incrocio Cappuccini-Carengo fa riesplodere le polemiche sulla sicurezza

Sul posto,  a quasi 48 ore dal tragico fatto, ci sono ancora i rilievi per stabilire le esatte cause dell'incidenti. Distrazione, scarsa visibilità, svolta a sinistra non esattamente incanalata, alta velocità. Probabilmente un mix di tutti questi fattori. La Procura lo stabilirà e l'esito darà poi il nulla osta delle esequie di Loris, schiantatosi contro una panda bianca di un anziano automobilista (ricoverato all'ospedale in codice giallo) che, giunto da Carengo, voleva immettersi lungo la tangenziale svoltando a sinistra. Sanna, abitante dei Cappuccini, era un artigiano appassionato di moto, ben voluto da tutti, come testimoniano i tanti messaggi di affetto, cordoglio e solidarietà alla famiglia giunte sul suo profilo social.

"Una strada troppo piccola, che s'interseca con una troppo grande e a scorrimento veloce rispetto allo stop imposto ai lati"

Ma, si diceva, sgomento e rabbia, al rione al di là della Rantiva, sono sentimenti rivolti anche alla sicurezza stradale, in un tratto che da sempre palesa problemi. Si diceva della natura dell'incrocio: "Una strada troppo piccola, che s'interseca con una troppo grande e a scorrimento veloce rispetto allo stop imposto ai lati", sottolineano i residenti che, ironia della sorte, appena poche settimane fa, sempre in via Carengo, a circa 300 metri di distanza, avevano ottenuto dal Comune di Vercelli il senso unico di marcia all'altezza dell'intersezione con via Necco, per la pericolosità della curva cieca, poco distante da lì, in direzione via Thaon de Revel: "Unica soluzione per l'incrocio con la tangenziale? Impedire la svolta a sinistra, dal momento che, equidistanti, esistono due rotatorie, quella di Prarolo e quella che porta sulla strada per Asigliano". In pratica sarebbe opportuno che, a chi arriva dai Cappuccini, sia fatto divieto di svoltare verso Prarolo; viceversa, per chi incalza dalla frazione Carengo deve essere impedito di girare in direzione rotatoria di corso Salamano-strada per Asigliano.

SS 31, tangeniale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025
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SS 31, tangenziale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025

SS 31, tangeniale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025
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SS 31, tangenziale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025

SS 31, tangeniale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025
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SS 31, tangenziale, incrocio Cappuccini-Carengo. Vercelli, giugno 2025

Via Carengo, il recente divieto d'accesso all'altezza di via Necco. Vercelli, giugno 2025
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Via Carengo, il recente divieto d'accesso all'altezza di via Necco. Vercelli, giugno 2025

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