Coprifuoco in Piemonte anticipato alle 23 da lunedì 16 al 13 novembre
Il testo dell'ordinanza del Ministero della Salute con le nuove restrizioni.
La Regione prepara nuove misure
Dopo al Lombardia anche il Piemonte valuta il coprifuoco. Se ne parola in una video-call tra il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, i sindaci e i presidenti delle Provincie piemontesi. Allo studio ulteriori misure di contenimento dell’epidemia. Tra le varie misure prese in considerazione anche il coprifuoco con il divieto di uscire tra le 23 e le 5. Naturalmente potranno uscire le persone che hanno una comprovata urgenza oppure per motivi lavorativi.
Una decisione che sarebbe dettata dalla necessità di contenere l’impennata di contagi degli ultimi giorni.
Riunione terminata, "coprifuoco" confermato.
Al termine della video conferenza con Sindaci e Presidenti di Provincia e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è emerso che entro la serata di oggi, venerdì 23 ottobre 2020, verrà firmata una nuova ordinanza che anticiperà il cosiddetto "coprifuoco" alle ore 23 da lunedì 26 ottobre, seguendo quanto già deciso dalla Lombardia.
Pertanto dalle 23 alle 5, dalla prossima settimana, si potrà uscire solo per un valido motivo, tipo attività lavorativa, reali emergenze, motivi di salute, motivo che andrà specificato con un'autocertificazione da avere al seguito in caso si venisse fermati ad un controllo. La norma per il momento ha scadenza il 13 novembre 2020.
Il testo dell'ordinanza
Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi della pandemia, su tutto il territorio della Regione Piemonte a partire da lunedì 26 ottobre sono vietati gli spostamenti dalle 23 alle 5 del mattino, ad eccezione di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e urgenza, motivi di salute oppure il rientro a casa o presso la propria dimora, che dovranno essere certificate attraverso una autodichiarazione.
Lo definisce l’ordinanza appena firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza d’intesa con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«D’accordo con i sindaci del territorio, abbiamo cercato di evitarlo intervenendo con misure chirurgiche, ma gli ultimi dati ci costringono a questa decisione», spiega il presidente Cirio al termine di una lunga giornata di confronto in costante contatto con il Ministero della Salute e con il territorio.
Fin da stamattina il presidente e la Giunta sono stati impegnati nel dialogo con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, le Prefetture, i rappresentanti degli enti locali e delle forze economiche e produttive, per valutare la situazione e decidere le misure da adottare e tutti hanno condiviso questa decisione.«Sono misure dolorose, ma condivise - sostiene il presidente Cirio -, perché l’aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole più rigide. Il sistema sanitario regionale piemontese e tutto il personale stanno facendo il massimo. ll potenziamento dei posti letto, delle terapie intensive e dei laboratori ci permette di combattere questa battaglia con maggior forza, ma servono comunque misure di contenimento modulate sull’evolversi dell’epidemia. Per questo lavoriamo ogni giorno con gli altri Presidenti, il Ministero della Salute e i nostri epidemiologi, monitorando ora per ora la situazione, pronti ad assumere, con la prudenza che ci ha contraddistinto fin dall’inizio, ogni decisione si renda necessaria per tutelare la salute pubblica».
Il modulo dell’autodichiarazione per certificare il motivo degli spostamenti indifferibili e urgenti è scaricabile sul sito del Ministero dell’Interno o della Regione Piemonte.
L’ordinanza sarà valida fino al 13 novembre 2020.
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