CONCORDIA: Colpito dalla mannaia, riesce a filmare l'aggressore

Ricostruito dalla Polizia l'episodio di mercoledì 9 novembre nelle lite fra cinesi per motivi passionali. Il fatto ricostruito nei minimi dettagli anche grazie al video dell'aggredito che ha un prognosi di 40 giorni.

CONCORDIA: Colpito dalla mannaia, riesce a filmare l'aggressore
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Ricostruito dalla Polizia l'episodio di mercoledì 9 novembre nelle lite fra cinesi per motivi passionali. Il fatto ricostruito nei minimi dettagli anche grazie al video dell'aggredito che ha un prognosi di 40 giorni.

La Questura ha diramato una nota con la ricostruzione del tentato omicidio di ieri, meroledì 9 novembre in via Martiri del kiwu. L'aggressore è un cinese di 38 anni e la vittima un giovane, sempre cinese, di 26 anni fratello di una 22enne corteggiata dal 38enne, peraltro sposato, che contrastava la relazione. Ma invece di spiegarsi, l'amante della ragazza, ha assalito con ferocia il ragazzo con una mannaia da cucina, lama di 25 cm, colpendolo più volte. Incredibilmente l'aggredito è riuscito a filmare tutto con lo smartphone. Ma ecco il resconto delle indagini da parte della Polizia di Stato.

Erano da poco passate le 13 quando giungeva una chiamata al 113 da parte di un uomo, che riferiva di essere oggetto di aggressione da parte di un altro soggetto, che lo colpiva con un’arma da taglio. In rapida successione arrivava un’altra chiamata, stavolta una donna, che riferiva della medesima aggressione. L’operatore della sala operativa della Polizia di Stato, pertanto, comprendeva immediatamente la gravità del fatto sicché “dirottava” una delle volanti presenti nei paraggi per l’immediato soccorso. 

Gli agenti intervenivano a sirene spiegate e sorprendevano l’aggressore che rincorreva la vittima sanguinante. Dopo aver bloccato il reo, recuperavano poco distante l’arma del delitto, una mannaia da cucina, ancora sporca di sangue, di circa 20/25 cm di lama. Poco distante dall’evento i poliziotti individuavano tre donne, cinesi anche loro, che presumibilmente avevano assistito ai fatti. I poliziotti, ammanettato l’aggressore e messo in custodia nella volante, provvedevano a prestare i primi soccorsi alla vittima tamponando le ferite dalle quali fuoriusciva copiosamente sangue.
Una volta intervenuto personale del pronto soccorso, gli uomini della Polizia di Stato portavano negli uffici di Via San Cristoforo sia l’aggressore che i testimoni. Sul luogo dell’evento, sopraggiungeva anche la Polizia Scientifica della Questura per i rilievi del caso, nonché poliziotti della squadra mobile e una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri in ausilio.
Arrivati in Questura, in presenza dell’avvocato di fiducia dell’aggressore, lo stesso forniva spontanee dichiarazioni mentre le altre testimoni rendevano la loro testimonianza. Alla luce delle dichiarazioni rese emergeva un movente passionale alla base dell’accaduto.
In particolare, l’aggressore, già coniugato e titolare di un esercizio commerciale ben avviato, intratteneva una relazione extraconiugale con una ragazza 22enne, anch’essa cinese, che prestava servizio presso il suo esercizio.
Il fratello 26enne della ragazza, - anche egli residente a Vercelli - tuttavia, ostacolava tale relazione, suscitando con ciò l’ira dell’amante della ragazza.
Dopo una serie di scontri verbali, ieri pomeriggio si arrivava alla resa dei conti: i due si incontravano per chiarirsi sennonché, al momento dell’incontro, l’amante sfoderava dalla giacca una mannaia e con la stessa colpiva più volte la vittima al capo.
La vittima, inoltre, aveva sistemato il cellulare nella tasca della giacca e con la telecamera accesa era riuscito a riprendere i momenti salienti dell’aggressione.
Poco dopo chiamava la Polizia di Stato per gli immediati soccorsi.
I poliziotti, dall’esame del filmato, potevano osservare la ferocia con cui il 38enne sferrava diversi fendenti nei confronti della vittima.
Condotto in ospedale l’uomo veniva visitato e medicato: per sua fortuna veniva dichiarato fuori pericolo di vita, ma con una prognosi di 40 giorni.
L’aggressore, invece, veniva arrestato in flagranza per tentato omicidio e condotto presso la locale casa circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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