Centrale Enel di Leri: solo la Regione dice sì
Provincia di Vercelli, Comune di Trino e ambientalisti sono contrari.
La proposta di una centrale termoelettrica da 870 Mw che Enel vorrebbe costruire a Leri Cavour, nel complesso dove già era stata costruito il primo impianto, non è gradita né alla Provincia di Vercelli, né al Comune di Trino e men che meno a Legambiente e Pro Natura, che avevano dato per primi l'allarme e su cui sono tornati in questi giorni, fornendo ai giornali le dettagliate osservazioni inviate al Ministero che gestisce la procedura di Via dell'impianto, osservazioni in cui spiega perché bisognerebbe archiviare il progetto.
L'ok della Regione Piemonte
Invece la regione Piemonte è di tutt'altro avviso. Una delibera di Giunta del 29 gennaio 2021 esprime infatti: "parere favorevole ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sul progetto di centrale termoelettrica di Leri Cavour, presentato da Enel Produzione S.p.A. nel Comune di Trino, nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale di competenza statale, comprensiva di valutazione d’incidenza, subordinatamente al rispetto di specifiche prescrizioni e raccomandazioni".
In altre parole la partita è tutta ancora da giocare, il progetto è in corsa e bisognerà vedere cosa ne penserà il Ministero dei No che arrivano dal territorio.
Le ragioni del no ambientalista
E' utile dare anche solo una scorsa ai punti critici su cui Legambiente e Pro Natura si sono espressi.
"La decarbonizzazione non deve passare per impianti a gas". Gli ambientalisti premono perché si salti la fase di passaggio delle centrali a carbone con quelle alimentate a metano, a favore di energie rinnovabili.
"Il Piemonte produce già più energia elettrica di quanta ne consuma", dunque non è il caso di localizzarvi altre centrali.
"Non sarà possibile utilizzare il calore cogenerato", impianto troppo lontano da centri abitati.
Qualità dell'aria della zona, il Comune di Trino già si caratterizza "da emissioni considerevoli, in particolare di NOx e NH3".
Raddoppierebbe l'inquinamento dell'area
Emissioni esagerate. Si calcola che l'aumento di emissione possa essere il 192 di NOx e il 230% di NH3 rispetto ai livelli normali di inquinanti emessi in un anno nel territorio trinese. Sempre nello stesso "capitolo" si annota che "il clima della zona non è favorevole alla dispersione delle emissioni, "la centrale sorgerebbe a 1500 metri da una preesistente centrale di analoga potenza".
"La centrale sorgerebbe in adiacenza a numerose aree protette". Analogalmente "sorgerebbe al centro delle importanti coltivazioni risicole di qualità", in sintesi non è proprio il luogo adatto.
Ma non basta: "non è stato completato lo smantellamento e la bonifica della vecchia centrale Enel". Per cui se proprio si dovrà fare la nuova si dovrà bonificare quella vecchia.
Potenziare il progetto fotovoltaico
"E' stato presentato un progetto di campo fotovoltaico da 90 MWp in adiacenza", e qui Legambiente e Pro Natura suggeriscono a Enel di utilizzare tutta l'area per il fotovoltaico e rinunciare al nuovo impianto.
Oltre a tutto ciò, secondo gli ambientalisti, alla fine di tutto questo progetto i vantaggi per l'occupazione saranno di fatto nulli, poche decine di addetti, probabilmente riciclati da altri impianti in fase di dismissione. Anche la ricaduta per le imprese del territorio sarebbe molto limitata.