Casa di riposo Vercelli: 41 decessi in 38 giorni e 46 positivi al Coronavirus
Il contagio portato da un ospite asintomatico dopo una terapia in ospedale.
Le voci riguardanti la casa di riposo di piazza Mazzini parlavano di un'ecatombe e la verità dei fatti lo conferma in toto. Nella giornata di martedì sono uscite le cifre del contagio nell'ipab cittadino: 41 decessi in 38 giorni, dal 1° marzo al 7 aprile, ma non si sa con certezza quanti siano stati causati dal Covid-19. Si tratta di anziani spesso pluripatologici (il che non facilita l'individuazione delle cause che hanno determinato la morte) e di età molto avanzata.
E' noto anche l'esito dei tamponi effettuati a partire dal 31 marzo sui degenti e prelevati il 4 aprile: 46 ospiti positivi e 39 negativi. E' ancora in elaborazione il dato riguardante il personale operante nella struttura (medici, infermieri, oss, animatori, impiegati, fisioterapisti, addetti alle cucine e inservienti) che hanno frequentato o frequentano ancora la struttura.
Il "paziente zero" sarebbe un ospite asintomatico che si stava sottoponendo a terapie mediche all'ospedale Sant'Andrea e che il 12 marzo scorso sarebbe rientrato in piazza Mazzini con la febbre dopo aver sostenuto la terapia: messo immediatamente in isolamento, dove si trova ancora oggi, poteva essere raggiunto solo da personale dotato di tutti i dispositivi di protezione. In precedenza questa persona avrebbe contagiato inconsapevolmente molti altri ospiti della struttura anche se non si escludono altre cause.
La tragedia entra tuttavia vivo, secondo la ricostruzione dei colleghi di TG Vercelli, il 19 marzo quando molti ospiti iniziano ad accusare febbre alta e calo della ossigenazione. I responsabili della struttura hanno chiesto più volte all'Asl i tamponi: il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) ha proceduto una prima volta in maniera parziale e poi la seconda (l'ultima) coprendo tutti gli ospiti e il personale