CARCERE: Violenza senza freni, protesta del sindacato
Dura presa di posizione del Sappe che tutela gli interessi degli agenti carcerari, sottoposti ad aggressioni e condizioni di lavoro inageguate.
Dura presa di posizione del Sappe che tutela gli interessi degli agenti carcerari, sottoposti ad aggressioni e condizioni di lavoro inageguate.
Duro comunicato del Sappe, il sindacato degli agenti carcerari, che segnala: "Si registrano, invero, condizioni di estrema gravità all'interno del carcere di Vercelli, il cui crescendo di eventi violenti e di comportamenti delinquenziali sta determinando negli ultimi mesi una situazione particolarmente difficile e critica".
Per il sindacato l'attuale situazione si trascina da mesi se non da anni e le puntuali segnalazioni fatte dal Sappe alla direzione non sarebbero state prese nella giusta considerazione: "Il ridimensionamento delle effettive condizioni all'interno, da parte della Autorità dirigente, secondo cui la situazione non appare nel complesso così grave e problematica non è condivisibile, dal momento che si sostiene che gli episodi di aggressione e di violenza nei confronti del personale rientrano all'interno del così detto "sistema carcere": certo è che quanto denunciato e riportato a più riprese, in maniera dettagliata e argomentata, risulta indubitabile e di manifesta gravità". Secondo il Sappe sono in aumento risse, aggressioni, tentati suicidi, atti di autolesionismo.
Ecco il resto del documento con le specifiche richieste alle competenti autorità.
"Ci si chiede se si sia a conoscenza della situazione di emergenza esistente all’interno del carcere di Vercelli e se non si ritenga opportuno, nell’ambito delle rispettive competenze, verificare le reali condizioni esistenti all’interno della medesima struttura e, conseguentemente, adottare provvedimenti opportuni ed incisivi in grado di interrompere uno stato di evidente pericolosità, poiché non si è più in grado di garantire la sicurezza istituzionale necessaria.
Vi sono detenuti che si sentono in diritto di poter continuare a perpetrare gli stessi atti, consapevoli della giustificazione di chi invece dovrebbe sanzionarli.
E proprio a questo proposito ancor più vengono meno il molo e la figura del personale in servizio, sminuito agli occhi del ristretto stesso. Si rilevano:
• Tabelle di servizio o ordini di servizio in alcuni reparti detentivi ove i colleghi devono prestare servizio in più posti contemporaneamente;
• Personale che si vede decurtare i giorni di congedo ordinario poiché espleta l’orario compattato - e fin qui nulla quaestio - ma con un particolare, ossia se lo vede decurtato anche se lo stesso per ragioni di salute, per tutto l’anno, è stato dispensato per motivi di convalescenza dall’Ospedale militare competente;
• il 24 settembre nella città di Vercelli si è tenuta la cerimonia che celebra i 150 anni del canale di Cavour: hanno presenziato tutte le forze di polizia ad esclusione della polizia penitenziaria;
• da anni, si stanno rappresentando le problematiche strutturali di tutto l'Istituto vercellese ove i colleghi sono costretti a lavorare in posti di servizi indecorosi.
Ciò considerato, si chiedono interventi pertinenti e tempestivi, perché quanto descritto ha la massima importanza".