Cronaca

Bruciava rifiuti fra le risaie ad Albano: denunciato

Attività dei Carabinieri del Nucleo Forestale

Bruciava rifiuti fra le risaie ad Albano: denunciato
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I Carabinieri del Nucleo Forestale di Albano Vercellese la scorsa settimana sono stati allertati della presenza di una colonna di fumo, proveniente dalla zona, fra l’abitato di Albano Vercellese e l’argine del Fiume Sesia.

Attività vietata

I militari, tenuto conto delle condizioni meteorologiche favorevoli alla propagazione del fuoco e del periodo in cui ogni accensione o abbruciamento è espressamente vietata, si sono subito attivati per raggiungere il luogo dove proveniva il fumo. Sul posto hanno rinvenuto diversi sacchi di plastica bruciati, probabili residui di attività agricola, ma nessuna traccia dei responsabili.
Avviate le opportune indagini, anche mediante il controllo delle telecamere della videosorveglianza per il controllo dei veicoli del Comune di Albano Vercellese, è stato accertato che in due distinte occasioni una persona aveva depositato nelle vicinanze di una risaia, all’interno di un fosso per irrigazione nella zona, i rifiuti con l’intento di bruciarli, come poi effettivamente è avvento.
La persona è stata individuata e identificata e successivamente deferita a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Vercelli, in violazione dell’art. 255 comma 1 del d.lgs. 152/2006 – per abbandono e combustione illecita di rifiuti. Sanzionata dall’art. 256-bis comma 2 del d.lgs. 152/2006. Pena prevista: reclusione da 2 a 5 anni, trattandosi di rifiuti non pericolosi. Nel caso di rifiuti pericolosi, la pena prevista è della reclusione da 3 a 6 anni. Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale ed al pagamento delle spese di bonifica.
Con riguardo al procedimento penale conseguente alla denuncia in oggetto, è doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale di non colpevolezza.

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