ANNI OTTANTA: la grande nevicata dell'85 e il Subbuteo per Natale
Viaggio nostalgico tra i Natali degli anni Ottanta.
Viaggio nostalgico tra i Natali degli anni Ottanta.
Vercelli (rcj) Freddo, nebbia e magari qualche fiocco di neve ci preparava all’atmosfera natalizia. Negli occhi e nella mente di molti c’è ancora la super nevicata del 1985, c’è chi dice che fossero 70 centimetri e chi solo 50. Fu comunque straordinaria. Ricordo bene quanti giovani si divertivano a giocarci tra palle di neve in ogni rione e pupazzi praticamente ovunque. Addirittura ci fu chi con lo slittino o il bob scendeva giù come un razzo dalla rampa del poliambulatorio o dal terrazzo del bar dei giardini. Non importava avere uno slittino o un bob, ci si ingegnava in ogni maniera: con gli amici usammo anche i sacchi neri della spazzatura, infilandoci dentro in due... Quanta spensieratezza !!!
Anni indimenticabili e senza polemiche se le luminarie cittadine non erano sfarzose...
Ad aiutare il clima natalizio, erano tutti i negozi tra vetrine allestite a festa, luci, colori e tutto quello che poteva creare atmosfera. Indimenticabili erano le vetrine della cartoleria Bernascone di inizio corso Libertà, alberi di natale, adobbi di ogni genere e alcuni (meravigliosi) presepi, allestiti in una delle tre vetrine con vari tipi di capanne e statuine di ogni tipo di personaggio che serviva a creare il proprio e personalizzato presepe. Nei vari anni del decennio degli ottanta ricordo la caccia al regalo: c’era un vero e proprio imbarazzo della scelta sul negozio dove fare acquisti. Per i più piccini era la corsa al giocattolo in voga in quell’anno, ed i negozi più gettonati erano l’Anna Giochi, la Plastica Stile e il Delfino di piazza Cavour. Ancor oggi da ragazzone di oltre quarant’anni se ci penso, mi vien ancor voglia di andare a farci un giro. Ai tempi ero incantato dal trenino elettrico (Rivarossi o Lima), era uno dei regali più gettonati richiesto a Babbo Natale dai maschietti. E poi l’autopista della Polistil con i pezzi da aggiungere dopo (Plastica Stile) e il Subbuteo!
Ricordo gli anni delle prime fidanzatine quando con una piccola spesa in un negozio in centro si poteva fare un bel dono in bigiotteria. Chissà quanti ricordano quel negozietto piccolino in corso Libertà, direzione UPIM sulla sinistra. Si chiamava Blue Point! Bei pacchettini contenevano i nostri regalini (ciondoli, anellini, catenine), erano dei piccoli cubi di un bel color blù elettrico dove si attaccava un bel fiocco argentato. Negli anni 80 era tradizione anche regalare musica, musicassette o dischi in vinile che si potevano trovare nel mitico negozio di dischi in fondo a corso Libertà: il «Master». Proprio in quel negozio regalai la mia prima musicassetta nel 1988 (io invece comperai LP il 33 giri in vinile che ascolto scrivendo questa puntata. Era l’album di Tracy Chapman.
Nata Cleveland, 30 marzo 1964) è una cantautrice, musicista ecompositrice statunitense. Nota per brani di grande spessore artistico come Fast Car, Give Me One Reason e Talkin' 'bout a Revolution, Tracy Chapman viene riconosciuta dal pubblico e dalla critica come una delle più intense e raffinate cantautrici afroamericane viventi, grazie soprattutto alla sua voce profonda e modulata. Chapman ha cominciato come artista di strada e cantando nei bar. Ha imparato a suonare la chitarra sin da piccola. Finiti gli studi di antropologia e cultura afroamericana alla Tufts University di Medford (Massachusetts) anche grazie ad alcune borse di studio riservate agli studenti neri meno abbienti, è stata subito notata da Brian Koppelman produttore della casa discografica indipendente Sbk , che le ha permesso di pubblicare il suo primo disco. L'album ebbe subito un notevole successo di critica e di vendite: fuse i ritmi afro, folk e rock miscelati con testi molto toccanti e storie di povertà e marginalità delle periferie americane. Per tematiche e sonorità è stata spesso paragonata a Joni Mitchell. Il successo mondiale arrivò negli anni ottanta per la partecipazione ad attività benefiche come il famoso tour Human Rights Now! organizzato da Amnesty International, cantando a fianco di altri celebri cantanti in giro per il mondo. Inoltre ha partecipato a concerti in onore del settantesimo compleanno di Nelson Mandela e al concerto nel dicembre del 1998 "One Love - All Star tributi" tributo a Bob Marley (in cui ha duettato con il figlio del grande Bob, Ziggy). Ha vinto altri premi e riconoscimenti per molti altri successivi album senza grandi stravolgimenti nello stile e nei racconti descritti: in tutti i suoi lavori scaturisce un vivido quadro di povertà (economica o morale) della società americana nei confronti del popolo afro. Secondo una rivista statunitense, è legata sentimentalmente all'attrice e regista Guinevere Turner.
Christian Rossi