ANNI OTTANTA: la fotografia pre-digitale fra rullini e sviluppo, sognando le Polaroid
Quando occorreva attendere giorni per vedere come era venuta una fotografia...
Quando occorreva attendere giorni per vedere come era venuta una fotografia...
Quei favolosi anni 80, verrebbe da dire altro giro altro gettone... I ricordi sono sempre ben vivi in tutti noi che lo abbiamo vissuto il decennio, magari poco immortalati, ma vivissimi nei nostri cuori e ricordi. Erano gli anni in cui non esistevano ancora le fotocamere digitali, tantomeno gli smartphone che possono permettere di fotografare qualsiasi cosa, compresi i piatti che ordinati al ristorante...
Ai nostri tempi se si voleva immortalare qualcosa occorreva innanzitutto chiedere ai genitori il permesso di prendere la macchina fotografica di famiglia (la Agfa di solito, con tanto di custodia in pelle marrone); quindi, dopo mille raccomandazioni, si andava in un negozio di cine e foto, ed acquistare il rullino specificando che sarebbe stato per stampe e non per diapositive. Solo allora dopo aver fatto inserire il rullino nella macchina fotografica, potevamo permetterci di scattare e immortalare i nostri ricordi. Gli scatti più gettonati, erano quelli delle vacanze, quelli delle gite e scampagnate in motorino, quelli con la compagnia sulla panchina, quelli dell’amore di quel periodo, e poi c’erano gli scatti fatti fare dall’amico sui vari monumenti cittadini come i divi dei fotoromanzi. I monumenti più gettonati per le foto erano piazza Cavour sotto a Camillo Benso, le aquile del monumento dei giardinetti davanti al Duomo e il monumento di piazza Paietta, dove sempre nella stessa piazza ci si faceva la foto davanti al cartellone pubblicitario della discoteca che recitava “Maciste chi legge”.
Ricordo ancora l’ansia e la trepidazione per vedere le foto stampate insieme agli amici. Già, perchè dopo aver esaurito il rullino le foto dovevano essere sviluppate... Ci voleva sempre qualche giorno. I negozi che stampavano le foto sono entrati nella leggenda di Vercelli. Molti però purtroppo ora non esistono più. Ricordo l’Ottica Foto Cine Piero Anfossi di largo D’Azzo, Dragone e Aurelio di corso Libertà. Ricordo la felicità, le gran risate e a volte la delusione per le foto venute non tanto bene che avevamo quando ritiravamo gli stampati con gli amici della compagnia, purtroppo non avevamo la fortuna di avere tutta la tecnologia del giorno d’oggi e quindi non potevamo vedere in tempo reale cosa avevamo scattato e cancellare e rifare lo scatto al momento, c’era l’emozione e la suspence dell’attesa del risultato finale. A dire il vero c’era chi aveva la possibilità di poter vedere qualche minuto dopo lo scatto il risultato finale, ma erano pochi i possessori della mitica istantanea Polaroid. Invece solo verso la fine degli anni 80 aprì un negozio a Vercelli con due bellissime proprietarie, una bionda e una mora che sviluppavano il rullino fotografico nel giro di un’ora, si trovava in via Camillo Leone 5 appena dopo la pellicceria Gatta Due, era il QSS con lo slogan “è subito immagine”. Erano gli anni ottanta gli anni della spensieratezza, del divertimento e della bella musica che non mancava mai, da un mangiadischi, da una radio, da un juke box, dalle autoradio delle macchine che passavano... Erano gli anni di: Mike Francis...
Era il nome d'arte di Francesco Puccioni, fiorentino nato nel 1961 e purtroppo scomparso a inizio 2009. Cugino della cantautrice Grazia Di Michele e della giornalista Rai Danila Bonito, Mike Francis, ha venduto più di 8 milioni di copie nel mondo, sia come solista e come membro dei Mystic Diversions. Ha tenuto a battesimo, tra le sue coriste, anche Giorgia. Inizia a suonare il pianoforte e la chitarra all'età di 14 anni e frequenta una scuola superiore statunitense che gli dà un'ottima conoscenza della lingua inglese. Contemporaneamente studia da autodidatta composizione ed arrangiamento. Nel 1982 pubblica Love Has Found You, che rappresenta l'esordio discografico come Mike Francis. Il brano, pubblicato solo su 12 pollici, ha una ridotta distribuzione, tuttavia viene molto diffuso per radio e suonato in discoteca. Inizia la collaborazione dell'artista con i fratelli Pietro e Paolo Micioni, giovani, ma già esperti dj-producers che nel 1984 pubblicano "Survivor", uno dei più grandi successi di Mike Francis. Nel 1984 affida alla cantante statunitense Amii Stewart il suo pezzo Friends, che raggiunge il primo posto dei singoli. Sull'onda del successo esce il suo primo album Let's Not Talk About It, che oltre a Survivor ed a una nuova incisione di Night Time Lady (già lato B del suo primo singolo) contiene altri otto brani. Nell'autunno del 1984, avvalendosi della collaborazione di Rossana Casale, esce il singolo Let Me In, brano ancor più romantico.