ANNI '80 A VERCELLI: quando si andava a ballare al Maciste....
La 3ª puntata della rubrica curata da Christian Rossi
La 3ª puntata della rubrica curata da Christian Rossi
Ed è con la puntata precedente di lunedì scorso che abbiamo iniziato a parlare dei locali storici degli anni 80 in Vercelli, abbiamo ricordato le domeniche pomeriggio passate in discoteca e più precisamente, come raggiungevamo in pullman la discoteca il Globo. Il bello di quel decennio era che si poteva andare a ballare quasi ogni giorno della settimana, erano molti i locali adibiti a discoteca in città, non erano grossi e capienti come la discoteca di Borgo Vercelli, ma piccoli locali quasi definibili club che attiravano anche molta clientela dalle città vicine, Biella, Casale, Novara e addirittura da Torino. Avevamo già accennato che in pieno centro città avevamo tre locali che ormai vivono solo nei ricordi dei ragazzi degli anni 80, Il Due Archi, l’Astoria e il Maciste. Oggi vogliamo soffermarci a ricordare il locale che si trovava in piazza Paietta, locale seminterrato nella centralissima piazza, con un allestimento molto particolare, sembrava quasi un anfiteatro della antica Roma o Magna Grecia, mezzi busti, colonne, due grandi scalinate adibite a spalti e la consolle dove stazionava il deejay rialzata. Era davvero bella e molto curata. Chi non ricorda il cartellone pubblicitario all’esterno del locale che si affaccia alla piazza con la scritta Maciste chi legge ?? Erano molti i giovani che si facevano immortalare davanti a quel cartellone (lo ammetto, anche io lo feci). La particolarità che contraddistinse il locale per diversi anni, era la serata del giovedì. Infatti la brillante idea del proprietario dei tempi, fu quella di consegnare “La Chiave”, sì, una vera e propria chiave della porta a clienti selezionati, che dava il diritto all’ingresso al possessore della stessa e ad alcuni amici. Era una chiave molto ambita, ma non tutti potevano “permettersela”. Serate indimenticabili al Maciste ce ne furono davvero tante, erano gli anni del programma televisivo Drive In, e grazie ai ragazzi e al direttore Enzo Gibbin dell’emittente cittadina Radio Live, il Maciste ospitò a rotazione alcuni artisti comici del programma televisivo: Enzo Braschi, Sergio Vastano tra gli altri, il mitico Paninaro e lo studente universitario calabrese della Bocconi che rifiutava sempre il voto 18 !! Serate passate agli annali e nei piacevoli ricordi di ragazzi che in testa avevano solo la voglia di divertirsi e socializzare. Erano gli anni del Drive In dei comici e della bella musica dance italiana, definita Italo Disco, e il gruppo di cui vogliamo parlare oggi, ne faceva parte. I Novecento sono un gruppo musicale italiano di musica new wave, rock, pop rock, jazz e funky, molto attivo negli anni ottanta e novanta e tornato in vetta alle classifiche nel 2008 con il singolo Cry dopo quasi un decennio di silenzio in cui la formazione si è dedicata alla produzione di artisti stranieri.
La nascita ufficiale del gruppo risale al 1984. La band è formata dai fratelli Pino, Lino e Rossana Nicolosi a cui si aggiunge la cantante Dora Carofiglio (che successivamente diventerà moglie di Lino).
I primi riconoscimenti arrivano durante i loro primi concerti nei club cittadini dove riescono a ricreare atmosfere internazionali durante l'esecuzione dei loro brani grazie ad arrangiamenti semplici e incisivi, lasciando trasparire le influenze new wave,soft rock, pop rock, jazz, funky di gruppi musicali new wave e cantanti come Al Jarreau, Stevie Wonder, Chaka Khan,Genesis e Pink Floyd. Contemporaneamente allestiscono un proprio studio di registrazione, autoproducendo alcuni album la cui distribuzione viene poi affidata a importanti etichette italiane dell'epoca (Five Record, Baby Records, etc.) ed internazionali (WEA, Warner Music, ZTT, etc.).
Il loro primo successo arriva nel 1984: il singolo Movin' On spopola le classifiche italiane con quasi 100.000 copie vendute e la vincita del premio "Miglior rivelazione" assegnato dalla trasmissione televisiva Azzurro '84. Alla fine dello stesso anno esce il singolo The Only One e il loro primo album: Novecento. Nel 1986 il singolo Excessive Love viene adottato come jingle per la pubblicità televisiva di una famosa marca di yogurt: questo evento spalanca ai Novecento le porte della produzione degli spot pubblicitari, con molte richieste di produzione di brani originali. Ma il 1986 è anche l'anno del loro secondo album: Dreamland. Iniziano le partecipazioni stabili a importanti trasmissioni televisive (come il Festivalbar) e radiofoniche, si susseguono tournée (prevalentemente estive), video di successo e la produzione di altri album. Il 1997 segna la fine della prima fase artistica dei Novecento: esce l'album C'è un mondo che (l'unico con testi in italiano) ed inizia la loro fase di produttori.
Vi ricordiamo che la rubrica è ogni lunedì in edicola con l'edizione cartacea di Notizia Oggi Vercelli