Angherie e botte a un invalido: arrestati quattro aguzzini
Importante operazione della Questura di Vercelli che ha ricostruito una pazzesca vicenda di soprusi, violenze, furti e ricatti.

Angherie e botte a un invalido: arrestati quattro aguzzini. Importante operazione della Questura di Vercelli che ha ricostruito una pazzesca vicenda di soprusi, violenze, furti e ricatti.
Angherie e botte a un invalido: arrestati quattro aguzzini
Una vicenda inquietante risalente all'inizio del 2019, che ha visto come malcapitato protagonista un cittadino italiano di origine nordafricane, invalido all’85% e residente da tempo a Vercelli. L’indagine condotta dagli investigatori della Squadra Mobile ha posto fine ad una vicenda di inaudita violenza.
La fuga in Questura
Le indagini erano partite a gennaio in seguito alla denuncia da parte della vittima (classe 1962), oggetto di intimidazioni da parte di due soggetti di origini magrebine (entrambi classe 1998) i quali lo ricattavano sotto la minaccia di rivelare particolari intimi della sua vita, non paghi, lo avevano percosso, derubato ed accompagnato coattivamente a prelevare la somma di 1000 euro da uno sportello bancomat per farsela consegnare.
In questa occasione il malcapitato era riuscito a fuggire e rifugiarsi in Questura.
Partono le indagini
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, che avevano permesso di risalire ai responsabili (trovati in possesso nelle loro abitazioni di alcuni oggetti sottratti al cittadino invalido) e di fare scattare per loro la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della vittima.
La vendetta diabolica
Ma queste misure hanno catenato negli indagati propositi di vendetta. Qui nasce il piano che gli inquirenti definiscono diabolico.
I malviventi, con la complicità di due connazionali, hanno “reclutato”, sempre dopo minacce, due conoscenti minorenni e le hanno costrette ad adescare l’invalido sotto la promessa dell’organizzazione di un festino a base di alcool e droga.
La vittima fragile psicologicamente, è caduto nella trappola e ha fatto entrare nella propria abitazione le due donne, insieme unitamente ad uno dei personaggi già precedentemente denunciati.
Sonnifero nel bicchiere, altre botte e rapina
A quel punto mentre quest’ultimo era in bagno, il ragazzo nordafricano, sottoposto al divieto di avvicinamento, ha sciolto nel cocktail del padrone di casa un sonnifero.
Una volta neutralizzata la vittima è arrivati un altro soggetto nordafricano (classe 1989 e pluripregiudicato per rapine violente) che, unitamente al complice, ha picchiato brutalmente il cittadino italiano, cercando di scoprire l’eventuale ubicazione di una cassaforte per poi prelevare elettrodomestici, monili in oro ed altri oggetti presenti in casa.
Lo spogliano e lo filmano in atteggiamenti osceni
I criminali si sono poi impossessati dell’auto della vittima per trasportare la refurtiva in un luogo sicuro. Non paghi di quanto commesso, i rei hanno ben pensato di spogliare l’uomo e fotografarlo nudo oltre a video riprenderlo mentre in evidenti condizioni di alterazione tentava di compiere atti sessuali con una delle minorenni presenti in casa (che si è prestata a tale piano sotto costrizione fisica e psicologica.)
Ritrovato semi-svenuto due giorni dopo
Gli uomini della Squadra Mobile hanno ritrovato l’uomo in casa semi svenuto (due giorni dopo i fatti) ed hanno dovuto sfondare la porta per poterlo soccorrere. Immediatamente trasportato in ospedale l’invalido è stato successivamente dimesso con 15 giorni di prognosi per le lesioni subite.
Le investigazioni coordinate dalla locale Procura della Repubblica hanno fatto sì che venissero ricostruiti i fatti, nonostante i gravissimi comportamenti intimidatori messi in atto dagli indagati nei confronti delle ragazze minorenni.
Ma la vendetta è continuata
Dopo un breve periodo di pausa gli aguzzini sono tornati alla carica ricattando la vittima di pubblicare il video (già caricato sulla piattaforma You Tube) e le foto compromettenti di cui erano in possesso, se non avesse pagato.
La Questura ha dunque deciso, di concerto con il Pubblico Ministero titolare delle indagini, di attivarsi per cogliere in flagranza gli estorsori.
Arrestati in flagrante
Gli operatori della terza sezione della Squadra Mobile, con la collaborazione della Polizia Scientifica, sono riusciti ad arrestare due dei responsabili quando avevano appena ricevuto 500 euro in cambio della chiavetta usb con le immagini compromettenti. Uno di questi è quello che aveva narcotizzato la vittima, l’altro, quello entrato dopo, era giunto appositamente da Rimini per mettere in atto l’estorsione.
Gli arrestati avevano pure addosso due orologi precedentemente rubati alla vittima.
Finiscono in carcere
I gravi indizi raccolti successivamente e la ricostruzione dei ruoli precisi svolti dai singoli indagati (“il mandante/ideatore”, l’”adescatore”, il “picchiatore” e il “ricattatore”) hanno fatto sì che su richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari emettesse due ordinanze di custodie cautelare in carcere per i complici del piano e due aggravamenti della misura del divieto di avvicinamento nei confronti del malcapitato protagonista di questa torbida vicenda.
I provvedimenti sono stati prontamente eseguiti ed i quattro indagati, in seguito alle udienze di convalida ed agli interrogatori, sono ristretti in Carcere.
Uno dei quattro (il “mandante”) è stato rintracciato a Bolzano, probabilmente mentre tentava di fuggire dall'Italia.