Allarme zecche ai giardini di piazza Mazzini
Sono stati denunciati alcuni casi ai danni di bimbi che trascorrono il pomeriggio al parco giochi.
Sono stati denunciati alcuni casi ai danni di bimbi che trascorrono il pomeriggio al parco giochi.
Nelle ultime settimane i giardini di piazza Mazzini sono stati al centro delle attenzioni, soprattutto di alcune mamme, a causa di un singolare e allo stesso tempo pericoloso allarme. Pare infatti che si siano verificati alcuni casi (per ora siamo a conoscenza di 3 episodi) di zecche che hanno morsicato alcuni bimbi che quotidianamente vengono portati dalle famiglie al parco giochi cittadino. Proprio una mamma ha postato l’esperienza alcuni giorni fa sulla sua pagina Facebook, facendo scattare l’allarme generale. Il bambino in questione è stato portato all’ospedale S. Andrea e tutto si è risolto per il meglio ma resta la problematica. Che va risolta in tempi brevissimi, per una questione (primaria) di salute pubblica. E’ assai probabile, come ci è stato confermato dall’ufficio d’igiene dell’Asl, che le zecche si siano sviluppate nei giardini per due principali cause. La prima sarebbe dovuta al fatto che proprio nella stessa area si trova lo sgambatoio per i cani ed è cosa arcinota che questi antipatici parassiti amano «attaccarsi» e nidificare proprio sui nostri amici a quattro zampe. Per cui potrebbe essere accaduto che si siano trasferite dal corpo dei cani direttamente all’erba dei giardini, entrando così a contatto con i bimbi. La seconda causa potrebbe essere ricondotta alla pochissima (per non dire inesistente) pulizia degli stessi giardini. Vi potrebbe anche essere, a livello di causa, la presenza massiccia di piccioni (come in altre parti della città) e di ratti. L’assessore competente, Remo Bassini, ha comunque minimizzato il fatto con un commento su una pagina social affermando che i casi in questione non sono mai stati accertati. Nel frattempo però la mamma di una bimba morsicata da una zecca ha affermato che solo oggi sua figlia ha terminato la cura a base di antibiotici.