AGUZZINI SUL LAVORO: DENUNCIATI

Facevano lavorare duramente e senza contratto ben 16 persone

AGUZZINI SUL LAVORO: DENUNCIATI
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Facevano lavorare duramente e senza contratto ben 16 persone

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Questi i capi di imputazione per due pregiudicati incastrati dai carabinieri di Cigliano nei giorni scorsi in un'operazione condotta con i colleghi dell'Ispettorato del Lavoro di Vercelli.

M.F., 41enne, residente in Saluggia e gravato da pregiudizi penali per reati contro la persona, la famiglia e la fede pubblica e C.A., donna 38enne, residente in Cigliano, gravata da pregiudizi penali per reati contro la persona, sono stati deferiti in stato di libertà. 

Questo il resoconto dell'Arma circa l'importante operazione.

Grazie allo sviluppo di informazioni acquisite circa il possibile sfruttamento di lavoratori presso un capannone industriale ubicato in Cigliano, a conclusione di servizi di osservazione e controllo, i militari operanti, anche mediante concordanti dichiarazioni testimoniali, accertavano che i predetti, in qualità di datori di lavoro, approfittando dello stato di bisogno di persone disoccupate, reclutavano svariati lavoratori, impiegandoli nell’assemblaggio di componenti plastiche per giocattoli ed automobili e sfruttandoli mediante l’elargizione di retribuzioni minime, palesemente difformi da quelle previste dai contratti collettivi nazionali e sproporzionate alla quantità e qualità del lavoro prestato e sottoponendoli, altresì, a condizioni di lavoro e situazioni degradanti in violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro. Nel medesimo contesto, veniva altresì appurato che C.A. ed M.F., benché non iscritti alla C.C.I.A.A., dal 15 settembre 2016 avevano rispettivamente impiegato 5 persone quali lavoranti a domicilio e 11 persone, omettendo di fargli sottoscrivere un regolare contratto di lavoro. Pertanto, nelle more di ulteriori valutazioni della Magistratura, veniva emesso a loro carico un provvedimento amministrativo di sospensione dell’attività imprenditoriale e venivano contestualmente comminate sanzioni amministrative per l’importo rispettivo di 12mila euro e 18mila euro.

Il 3 maggio 2017, in Cigliano, gli operanti davano esecuzione alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel comune di Cigliano e dell’obbligo di presentazione alla P.G. emessa il 29 aprile 2017 dall’ufficio del G.I.P. presso il locale Tribunale su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Vercelli, che concordava pienamente con le risultanze investigative prospettate dai Reparti operanti, nei confronti dei predetti, perché responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

A conclusione di ulteriori approfondimenti investigativi connessi alla disamina di copiosa contabilità irregolare attestante le prestazioni dei singoli lavoratori in nero, i militari operanti avevano ricostruito a carico dei suddetti indagati un grave contesto indiziario configurante l’emersione di un importante quadro di lavoro irregolare riconducibile ai medesimi che prendendo in locazione porzioni di un immobile ubicato in Cigliano ed adibito a capannone industriale, avevano reclutato, senza regolare assunzione, numerosi lavoratori per l’assemblaggio di componenti plastici, retribuendoli “a cottimo” e sottoponendoli a condizioni di sfruttamento, profittando del loro stato di bisogno ascrivibile a condizioni di estrema indigenza familiare.

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