Una vita per il bene comune

Addio compagno Gil: in tanti per il saluto a Gilberto Valeri

Testimonianze di affetto e di stima, presenti i compagni di una vita e i rappresentanti delle istituzioni.

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C'erano diverse generazioni della politica vercellese per l'addio a Gilberto Valeri. I compagni che hanno condiviso con lui battaglie e anche contrapposizioni, e i rappresentanti delle due istituzioni più prestigiose di cui aveva fatto parte: La Regione Piemonte e la Provincia di Vercelli, presenti con i labari e con il presidente della Provincia Eraldo Botta e il Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti, già presidente della Provincia. Presente pure il Comune di Vercelli col vicesindaco Massimo Simion.

Avversari politici, ma che hanno voluto testimoniare la stima per l'uomo e per l'amministratore, da tutti considerato un esempio di come si debba operare al servizio della collettività.

Compagni e amici si sono stretti alla famiglia

Tutti si sono stretti idealmente alla moglie Mariella e ai figli Tania e Furio, parenti e amici che l'hanno atteso per salutarlo.

Presente naturalmente volti noti della sinistra vercellese, da Giorgio Gaietta a Gabriele Bagnasco e tanti altri.

A parlare è stato Ezio Robotti, con un'orazione che è stata anche un riepilogo della storia politica di "Gil il rosso".

Un'orazione tra storia e affetto

Robotti ha ripercorso le varie tappe, dal ruolo avuto da Valeri nella federazione giovanile del Pci, fino a divenirne il segretario cittadino in anni molto importanti, il ruolo da consigliere comunale, di presidente del comprensorio, consigliere regionale ed infine presidente della provincia, sempre "con rigore, precisione, capacità di tenere il punto, fermezza e radicalità nei rapporti, ma anche capacità di mediazione ad alti livelli".

Quando Valeri non andò a Mosca

Ha anche svelato un piccolo aneddoto, ad un certo punto della sua formazione, verificato il suo valore, il partito gli propose di andare a Mosca per frequentare la scuola di formazione politica. Ma Valeri alla fine, consultatosi con Silvio Ortona, che fu il suo punto di riferimento giovanile, decise di non andarci. Un rifiuto che allora poteva avere conseguenze.

Un periodo di amarezze

Nel 1999 iniziò un momento di amarezza, perché non ci fu nella sinistra la capacità di appoggiarlo convintamente nella corsa a sindaco, vinse alla fine Bagnasco di cui Valeri divenne poi oppositore e a quale punto la sua strada si divise con amarezza da quella del partito, non più il Pci che aveva servito. Ma questo momento di crisi non piegarono certamente la tempra dell'uomo de del politico, come ha ricordato Robotti.

Non ha mai smesso di fare politica

"Gilberto conservò sempre molto salda la sua appartenenza ideale alla sinistra e la condivisione dei valori ad essa riconducibili non gli venne mai meno. Continuò così ad occuparsi fino alla fine di politica e di questioni sociali. Sempre a difesa dei più deboli, dei diritti di cittadinanza e della tutela dell'ambiente. Tema, questo, che nell'ultima parte della sua vita considerava convintamente strategico per le sorti della sinistra. La sua azione, meno appariscente del solito, ha comunque continuato ad influenzare le dinamiche politiche cittadine".

Ciao Gilberto

"Ciao Gilberto, sei stato protagonista della nostra storia e di quella locale, e hai rappresentato, con autorevolezza e competenza, le istituzioni alle quali hai partecipato. La tua forte personalità, il tuo carattere, a volte spigoloso ma leale, la tua consapevolezza di essere un dirigente di alto profilo, possono aver determinato fra i compagni e le compagne, gli amici e le amiche, condivisioni e contrapposizioni, anche aspre, ma non è mai venuto meno, da parte di tutti, il riconoscimento dovuto alla tua figura limpida e netta di militante che ha dedicato la sua vita e si è totalmente impegnato per la giustizia sociale e il riscatto dei più deboli, per la dignità del lavoro e del lavoratore, per la democrazia e la libertà"

"Quando ci ritroveremo riprenderemo le discussioni"

L'oratore ha concluso con affetto e ironia "Caro Gilberto, dovunque tu sia, ne sono certo, avrai già valutato il nuovo ambiente e preso contatto con altri compagni per costituire un nuovo gruppo d'iniziativa di base, per la critica positiva al potere costituito... Ma mi raccomando, però, lascia un po' di spazio d'azione anche agli altri. Il tempo per agire non ti mancherà, così che quando ci ritroveremo insieme, continueremo le discussioni e le battaglie di sempre, con viva e fraterna amicizia. Da compagni".

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