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Via libera alla discarica di amianto in frazione Brianco

L'impianto sorgerà a poca distanza da Santhià

Via libera alla discarica di amianto in frazione Brianco
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Il Vercellese deve fare i conti con una notizia inaspettata: il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla discarica di amianto in frazione Brianco, a due passi da Santhià.

Le reazioni

“La realizzazione della discarica di amianto al Brianco è una sconfitta per la nostra agricoltura, fatta di prodotti di nicchia, ma non ci arrenderemo in quanto crediamo in determinati valori e proteggeremo sempre le nostre produzioni”. Così Gianni Fiuscello, ex agricoltore di Borgo d'Ale con 40 anni di attività alle spalle, commenta il via libera da parte del Consiglio di Stato al deposito di amianto che si andrà costruire nel cuore delle campagne tra Vercellese e Biellese. “E' un brutto colpo per tutta l'agricoltura del territorio- spiega Fiuscello- non solo per i risicoltori che avranno questa discarica a due passi dalle loro terre. I produttori cercano di attivare ogni possibilità per offrire dei prodotti di massima qualità, penso per esempio alla pesca “La Bella” di Borgo d'Ale e poi arrivano queste decisioni. La preoccupazione è sia come cittadino e sia come agricoltore: è vero che l'amianto lo troviamo sopra capannoni e abitazioni, ma in questo caso i quantitativi saranno ben diversi e il rischio inquinamento è alto perchè le garanzie, come spesso accade, sono sulla carta”. L'agricoltore, ora in pensione, poi ragiona sulla questione “prodotti vercellesi”: “Purtroppo i confini in questi casi non esistono e sono solo convenzioni umane: la discarica di amianto nascerà in luoghi dove vi è riso,ma non così lontana alla frutticoltura di Borgo d'Ale. E' possibile che questo sito porti una brutta pubblicità ai nostri prodotti”.

Il territorio dice "no"

Sull'approvazione della discarica interviene Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella: “La sentenza è fonte di delusione perchè non entra nel merito di questioni di importanza fondamentale per il comparto agricolo, come la strettissima vicinanza della discarica ai campi coltivati a riso, e la sua compatibilità rispetto alla zona di produzione di un’eccellenza come il riso di Baraggia biellese e vercellese Dop. La sentenza, quindi, non rispetta il nostro territorio e il territorio della Dop Baraggia, così come non tutela tutti gli imprenditori che investono per il mantenimento dell’equilibrio del e delicato agrosistema risicolo, che contraddistingue il nostro territorio”. Inoltre non manca il commento della consigliera regionale Pd, Simona Paonessa: “E' una notizia triste per tutto il territorio. Era un’area da tutelare ambientalmente, non da continuare a deturpare. Ringrazio la sindaca di Santhià Angela Ariotti che si è battuta in prima fila, insieme all'ex sindaco di Carisio Pietro Pasquino, passando notti insonni a studiare documenti e spendendo molti soldi per le spese legali, oltre ad associazioni, comitati e movimenti ambientalisti del territorio, che hanno combattuto con determinazione per dire “No” alla discarica di amianto sul nostro territorio”. Proprio Ariotti nella tarda serata di martedì commentava: “La discarica di amianto al Brianco non doveva nascere. Non in un posto di coltivazione di riso, non in un posto meta di cammini e popolato da fauna da difendere, non con una viabilità che diventerà un problema. Invece un giudice ha deciso per il sì, spazzando via certezze e prove”. Alberto Unia, Consigliere regionale M5S invece incalza:"Facciamo appello alla Regione Piemonte e al Governo affinché intervengano immediatamente per fermare questo scempio e bloccare la realizzazione della discarica. Il nostro territorio merita di essere difeso".

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