Via Egitto viene giù il primo palazzo
Cantiere in piena attività i lavori vanno finiti entro la scadenza del marzo 2026
Due getti potentissimi d'acqua e in mezzo la "pinza". che ghermisce brandelli di muratura e li stritola, come un dinosauro intento non a pascolare le cime degli alberi ma a sbranare cemento e mattoni. Le immagini, girate intorno alle 14,30 di mercoledì 28 maggio 2025, sono impressionanti.
L'annuncio ufficiale del Comune
Ecco il comunicato relativo emesso in serata dall'amministrazione comunale. Va speficificato che le operazioni di demolizione della prima palazzina erano state precedute da operazioni e precedenti demolizioni di alcune strutture secondarie già dai giorni scorsi.
«Grazie ai 15 milioni di euro, trasferiti al Comune dal ministero delle Infrastrutture, dopo anni di degrado di una parte del rione Isola, è ufficialmente partito il riscatto del quartiere con l’abbattimento e la successiva ricostruzione di quattro palazzine per un numero totale di 80 alloggi». A parlare è il Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda.
Alle 13.30 di mercoledì 28 maggio la General Smontaggi SPA ha iniziato la demolizione della palazzina numero 5 di via Egitto. La ditta, quotidianamente, mette in campo 15 operai e, a rotazione, quattro escavatori, due muletti sollevatori, una piattaforma per i lavori in quota e un cannon fog. È lo strumento necessario all’abbattimento delle polveri scaturite dalla demolizione. Quando entra in funzione, nebulizza l’acqua affinché possa bagnare le polveri e farle dunque “cadere a terra”. Nell’area del cantiere sono installate due centraline per il costante monitoraggio delle polveri. Così facendo, in tempo reale si tiene sotto controllo la situazione ed eventualmente si può intervenire nell’immediato in caso di superamento dei limiti.
La palazzina numero 5 verrà abbattuta, salvo condizioni climatiche avverse, in quattro, cinque giorni. Dopodiché gli operai utilizzeranno il frantoio mobile per sminuzzare i resti dello stabile. Contemporaneamente, la prossima settimana cominceranno i lavori sulla palazzina numero 8, la seconda che sarà poi abbattuta.
«Fra le lavorazioni - interviene l’assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Simion - c’è la rimozione dell’amianto nel rispetto totale delle normative per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini che abitano nelle aree
limitrofe». Infine, entro il 31 luglio 2025, sarà rasa al suolo la palazzina numero 3.
La gara d’appalto per la costruzione dei nuovi 80 alloggi si celebrerà agli inizi del mese di giugno.«I nuovi appartamenti - anticipa Simion - saranno realizzati con tecnologia a secco. È un’innovazione nell’edilizia, permette costruzioni rapide, sostenibili ed efficienti grazie all’uso di materiali prefabbricati. I nuovi alloggi dell’Isola saranno dotati, per esempio, di riscaldamento geotermico e avranno consumi estremamente limitati, risultando dunque in alta classe energetica».
La gallery ufficiale








Primi passi verso la meta
La demolizione è solo la "fase 1" di una complessa operazione che dovrebbe portare a migliorare la "qualità dell'abitare" del quaertiere.
Del resto da anni quelle non erano più case sicure e dignitose.
Le operazioni si svolgono a ritmo serrato, chi abita attorno al cantiere si lamenta non poco per tutta una serie di disagi. Ma intanto le ruspe corrono.





Non rispettare i tempi potrebbe essere molto caro
Come noto il progetto prevede che siano abbattuti tre complessi, i tre più ammalorati, grazie a 15 milioni di euro che arrivano dal PNRR. Tutto dovrà essere terminato fra meno di un anno, nel marzo 2026. Per questo si lavora senza sosta, questa è davvero una scommessa contro il tempo,
Un mese sul nostro settimanale Notizia Oggi Vercelli si sottolineava:
"...Le regole del PNRR prevedono che se le opere non sono completamente terminate entro le scadenze i Comuni devono restituire tutte le somme ricevute.
Vercelli ha chiesto di inserire una clausola secondo cui, se alla data ultima prevista per il collaudo e la rendicontazione, fossero state completate le nuove costruzioni per un numero minore di alloggi rispetto a quelli previsti, saranno stralciate solo le risorse finanziare equivalenti al numero di alloggi non realizzati.
Con un lettera dell’11 marzo scorso la Direzione Generale del Ministero ha trasmesso lo schema standard della Convenzione tra il Ministero ed il Soggetto beneficiario PINQuA, che è stata approvata dalla Giunta. Io sono andato a leggermela e, francamente, non ho trovato la clausola richiesta...".
Quella clausola non è stata effettivamente inserita nel contratto, come è stato riferito nell'ultimo Consiglio Comunale. Sappiamo che quando le cose in questi appalti vanno male magaru si trova poi la quadra circa eventuali proroghe, ma certamente non c'è da scherzare e soprattutto non si dovrà perdere tempo.