Vercelli rende omaggio ai Partigiani, grande discorso di Gad Lerner
La sintesi delle cerimonie ufficiali a Vercelli per il 78° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo è nelle parole pronunciate dal vicesindaco Massimo Simion e dall’orazione del giornalista Gad Lerner.
"Siamo tutti antifascisti"
Simion, a nome del Sindaco che si è recato nel cuneese per la visita del Capo dello Stato, ha fugato subito ogni minima esitazione: “E’ la festa di tutti perché siamo tutti antifascisti”, passaggio che è stato apprezzato, ed ha tenuto un discorso alto, sui valori della democrazia, ricordando che i valori fondanti della Repubblica sono proprio frutto della resistenza.
"Sì a un confronto sulla resistenza"
Gad Lerner, in chiusura, si è richiamato alla polemica innescata dall’onorevole Pozzolo in merito proprio alla sua scelta come oratore: “Qualcuno ha detto che ero divisivo e provocatorio…” “ma ha anche detto che sarei invece stato il benvenuto a un confronto pubblico su certi fatti accaduti a Vercelli, ebbene io accolgo quell’invito a un confronto… purché sia con interlocutori qualificati”.
A proposito di confronti il giornalista ha accennato a un episodio del 1992, un suo invito a una festa del Movimento Sociale e di come fu lo stesso Gianfranco Fini a chiedere rispetto a una platea rumoreggiante “Se questi confronti sono ora possibili è perché ci sono stati i partigiani”.
L'intervento di Gad Lerner
L’orazione ha preso in esame vari punti, Lerner ha ricordato il ruolo fondamentale e spesso poco riconosciuto delle donne nella lotta partigiana “Non avevano ricevuto la cartolina, non erano obbligate eppure hanno messo a rischio la loro vita”, sottolineando che uno dei primi diritti nuovi nell’Italia liberata fu il voto alle donne e ha anche ricordato il valore della Costituzione “Venne scritta in un solo anno”. Ha poi sottolineato che i “vincitori” della lotta partigiana hanno dato la democrazia a tutti con regole valide per tutti e che ci furono scelte coraggiose come l’indulto per porre fine al clima di conflitto.
L'ìmportanza di aver lottato per la libertà
Su due aspetti ha fatto un’analisi storica, ad esempio all’obiezione che la guerra sarebbe finita lo stesso con la vittoria degli alleati e che non sarebbe cambiato nulla, per “svilire la resistenza”, ma qui ha citato l’incontro del novembre 1943 a Lugano, fra i capi dei servizi segreti inglesi ed americani che avevano convocato Ferruccio Parri e Leo Valiani, esponenti “azionisti” del CLN per chiedere che non si organizzassero bande partigiane, solo qualche ufficiale di collegamento per gli alleati. Parri e Valiani rifiutarono spiegando che se avessero impedito agli italiani di partecipare a quella lotta, come avrebbero potuto sentirsi a guerra finita. Lerner ha sottolineato che, sì gli Alleati avrebbero vinto comunque ma che senza resistenza il dopo guerra per l’Italia sarebbe stato ben diverso.
"Osceno mettere sullo stesso piano le due parti in lotta"
Ha poi definito “osceno” mettere sullo stesso piano i combattenti per la libertà e i fascisti, perché i primi sì hanno combattuto in una guerra feroce, ma non hanno mai torturato o fatto rappresaglie sulla popolazione civile e che dunque non si possono confondere i due ruoli e farlo è un’infamia.
Non sono mancati i riferimenti ai rischi per la democrazia: “Sentiamo qualcosa nell’aria che non ci piace” riferendosi a tanti aspetti dell’attuale politica, dal credere che la pace si ottiene con più armi, alla riduzione dei sussidi per i poveri, allo stato d’emergenza sul tema immigrazione e a proposte assurde come rimpatriare centinaia di migliaia di immigrati, oppure a un crescente disprezzo per gli intellettuali.
La cronaca
La folla in piazza Battisti
La folla in piazza Battisti
Parte dello scheramento
Gad Lerner con l'Anpi
Picchetto d'onore
Il ricordo dei caduti
Il ricordo dei caduti
Il ricordo dei caduti
Il ricordo dei caduti
Il corteo verso piazza Camana
La messa
Autorità alla messa
Il gruppo degli sciut
Lerner col partigiano Giara
Il discorso di Simion
Pubblico
La mattinata aveva preso il via in piazza Cesare Battisti, al monumento dei caduti. Le massime autorità erano rappresentate da Massimo Simion per il Comune di Vercelli dal vice presidente della Provincia Alessandro Montella e dal vice prefetto Cristina Lanini. Sempre perché Sindaco, Prefetto e Presidente della Provincia erano a Boves con Mattarella. Per l’Anpi erano presenti il presidente provinciale Bruno Rastelli e cittadino Giacomo Ferrari, presenti anche la Cgil, i Boy Scout, e tutte le associazioni d’arma e combattentistiche, molto folta la partecipazione dei cittadini. Lerner è stato con i rappresentanti dell’Anpi stringendo mani e posando per le foto, visibilmente partecipe e vicino al mondo partigiano.
Dopo la cerimonia in piazza Battisti il consueto breve corteo verso piazza Camana, con la deposizione di una corona anche sotto al monumento alla Resistenza di Guido De Bianchi.
La messa in suffragio è stata celebrata da mons Pino Cavallone, perché l’arcivescovo è attualmente in visita a Isiolo in Kenya. Presente alla celebrazione il più anziano partigiano vercellese superstite, Renato Giara, mentre Luigino Malinverni, seppur in salute, non ha potuto esserci.
Omaggio ai Cappuccini
Nel pomeriggio, alle ore 15, al rione Cappuccini presso il Monumento dei Caduti, è previsto l’omaggio ai Caduti della Guerra, e una allocuzione a cura di Enrico Pagano, direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Biella e Vercelli.
La mostra
Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Città di Vercelli, con la condivisione del Comune di Vercelli, nella giornata di Sabato 22 aprile, alle ore 17.30, al foyer del Salone Dugentesco, ricordano il 78° anniversario della Liberazione con una mostra dal titolo “Dai Gruppi di Combattimento al nuovo Esercito Italiano” La mostra sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, da domenica 23 aprile a mercoledì 26 aprile dalle ore 16.30 alle ore 18.30.
Omaggio ai fucilati del tiro a segno
Non è nel programma istituzionale, ma è ugualmente significativo l'omaggio organizzzato da Graziano Aniceto, 83 anni, l'uomo negli anni ha prima liberato da erbacce e degrado il monumento ai partigiani fucilati sul muro del Poligono di Tiro al rione Isola e poi lo ha mantenuto sempre in ordine e ogni 25 aprile organizza una cerimonia di commemorazione al sacrario che si trova sul posto (raggiungibile comodamente dalla rotonda dopo il sottopasso di viale Torricelli, sulla destra per chi esce dal sottopasso).
Festa in musica al Mattone Rosso
Non sarà il “concertone” romano della Cgil ma anche a Vercelli nella giornata del 25 aprile c’è spazio, al Mattone Rosso di Corso Rigola, per diversi gruppi del territorio: "Fanale" “Ocropoid”, Pery Watt, Diarel, Fiorello Mannaia, dalle 13 alle 22, ci sarà anche una mostra di Fabio Yapida grigliata e festa per ricordare la conquista della libertà