Storico riconoscimento cittadino

Vercellese dell'anno 2020: la consegna a Carlo Olmo il 7 novembre

Sarà al Movie Planet di Borgo Vercelli in occasione della prima del film "Lupo Bianco".

Vercellese dell'anno 2020: la consegna a Carlo Olmo il 7 novembre
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La Famija Varsleisa, come noto, aveva insignito Carlo Olmo con il suo storico riconoscimento, "Vercellese dell'anno" per il 2020, ma non era stata ancora fissata la cerimonia di consegna.

Ora il presidente del sodalizio Pier Luigi Bruni ha annunciato che il premio sarà il prossimo 7 novembre, in occasione della mattinata dedicata alla "prima" del film "Lupo Bianco" alla multi sala Movie Planet di Borgo Vercelli.

Il curriculum del premiato

Nato a Lecco il 27 settembre 1965, Carlo Olmo è vissuto in orfanotrofio fino all’età di 7 anni, è stato adottato da un’illustre famiglia vercellese, che gli ha donato una nuova vita. All’età di 16 anni ha incominciato a praticare arti marziali nella scuola di un maestro cino-vietnamita. Si è quindi laureato in giurisprudenza e ha intrapreso la carriera di penalista, successivamente abbandonata per uno scrupolo di coscienza dopo un’assoluzione che egli aveva ottenuto per un suo cliente, tutelandolo al meglio com’era suo dovere fare, ma che riteneva ingiusta.
Nel 1996 è diventato maestro e caposcuola dell’Accademia Shen Qi Kwoon Tai, che oggi conta 300 allievi e che Olmo ha costruito dal niente su un terreno dietro all’ex Ipai concessogli in comodato dalla Provincia. Nella stessa area è in corso di realizzazione un imponente Giardino d’Estate dove Olmo sta radunando statue, piante e altre strutture simboliche della cultura e della religione cinese e indiana: quando verrà completato questo Giardino d’Inverno costituirà una meraviglia con pochi riscontri nel resto del mondo.
Da alcuni anni, poi il maestro Carlo Olmo ha intrapreso un’attività filantropica di proporzioni mai viste da queste parti e nel resto del Paese, a favore degli “ultimi” del mondo, in modo particolare dei bambini. Tra le iniziative benefiche più significative l’acquisto di un blocco operatorio per un ospedale allestito dalla Onlus Wecare del medico vercellese Franco Coggiola ad Aber in Ungada. Quindi un asilo per i bambini poveri in Perù, una centrale elettrica per un piccolo paese inVietnam, una biblioteca scolastica e un dormitorio per bambini poveri a Garissa, in Kenya, per conto dell’Associazione “Santina”. E ancora: in Italia, la messa a disposizione di un alloggio, a Torino, a disposizione dei familiari che devono assistere il figlio ammalato all’Oncologia Pediatrica del “Regina Margherita” e non possono permettersi un albergo. Quest’ultima donazione è stata fatta all’Associazione Oncologica Pediatrica, che ha sede a Salasco, e alla quale Olmo ha fatto un’ulteriore donazione in denaro per finanziare un dottorato di ricerca sugli osteosarcomi, spesso purtroppo fatali per i più giovani. per quanto riguarda la nostra città, Olmo ha donato un’ambulanza alla Croce Blu, due scooter speciali a due malati di sclerosi multipla e ha aiutato la proprietà delle Officine sonore, ritrovo abituale per i giovani, affinché possa riaprire.
E poi è arrivata la pandemia. Non appena l’ospedale ha lanciato l’allarme per la carenza di strutture - qui come in tutt’Italia - necessarie ad affrontare lo tsunami che si era abbattuto sul Paese, Olmo ha subito messo a disposizione 100 mila euro per l’acquisto di tre ventilatori polmonari per la rianimazione. Nel frattempo la Cardiologia stava ricevendo nuovi elettrocardiografi, indispensabili per essere utilizzati anche in area Covid.
Erano momenti terribili per i cittadini e soprattutto per i medici, di famiglia e ospedalieri, che non riuscivano a trovare le mascherine, chirurgiche e professionali. Olmo ne ha donate 40 mila chirurgiche al Comune di Vercelli e 20 mila professionali per l’ospedale e per i medici di famiglia. All’ospedale e ai medici ha anche procurato Dpi indispensabili come tute protettive, camici, visiere, occhiali protettivi, guanti in nitrile e, via via, altre mascherine, per un totale che si può quantificare solo per la nostra città (considerate anche la Casa di riposo ed enti assistenziali) in circa 100 mila pezzi. E mentre la pandemia per fortuna rallentava, Olmo ha organizzato i cosiddetti Charity Tour, che hanno portato nelle case dei vercellesi bisognosi circa 20 tonnellate di aiuti alimentari, e non solo alimentari. Ha quindi promosso un finanziamento per pagare le utenze domestiche alle famiglie che non riuscivano a saldare le bollette: a questa iniziativa si sono unite subito le Politiche sociali, in un rapporto che si è poi via via consolidato. Quindi, ha messo a disposizione dell’Associazione Alumni del’Upo sessantamila euro per pagare le tasse universitarie agi studenti delle famiglie che, colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia, non potevano più permetterselo.

 

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