Una trionfale due-giorni ha aperto la stagione di eventi alla Collezione Marazzato
Due convegni hanno ricostruito la storia di Isotta Fraschini e di altri leggendari costruttori di mezzi pesanti
Come era prevedibili un notevole afflusso di pubblico anche da fuori provincia ha caratterizzato la prima "Due giorni" della stagione allo show room della Collezione Marazzato di Stroppiana svoltasi il 9 e 10 marzo.
L'appuntamento ha ufficialmente inaugurato il calendario di incontri “casalinghi” del nuovo anno, tutti caratterizzati da una formula strutturata su un intero weekend. A causa del maltempo tutte le iniziative sono state all’interno degli ampi locali del complesso, che hanno offerto ai numerosi visitatori abbondanti attrazioni e un accogliente riparo anche per i momenti conviviali come il pranzo preparato dalla Pro Loco di Crova (VC).
Isotta Fraschini
La prima giornata è stata interamente consacrata al marchio Isotta Fraschini, con l’inaugurazione dell’esposizione allestita nel salone principale che ha visto affiancarsi ai D65 e D80 fiori all’occhiello della Collezione Marazzato, altri veicoli, motori e materiali d’epoca prestati da altri collezionisti tra cui Politi, Frapporti e Girola.
Il convegno del 9 marzo
Stesso tema per il convegno delle 11:00 dal titolo “Il sogno di Tristano”, svoltosi come ormai da tradizione al centro del salone stesso e moderato da Simone Schiavi. I primi interventi hanno avuto per protagonisti Giuseppe Joe Gelonese, Head of Marketing della moderna Isotta Fraschini Motori, con sede a Bari, che porta avanti la tradizione dei propulsori a cui Isotta Fraschini deve parte della sua fama, e Fabio Butturi, coordinatore della rivista Powertrain Magazine.
Entrambi, oltre a raccontare cosa rappresenta la Isotta Fraschini nell’odierno panorama industriale, hanno rievocato il Roadshow 2021 organizzato per promuovere il nuovo motore Tipo G a 16 cilindri per uso industriale, e l’amicizia nata in quell’occasione con Carlo Marazzato che ha inviato il suo D65 ad accompagnare l’azienda lungo i 5.000 km del tour concluso proprio a Vercelli alla presenza dell’altro pezzo forte della collezione, l’Isotta Fraschini D80 cisterna, oggi emblema della collezione stessa.
Il compito di ripercorrere ordinatamente i primi 50 anni di attività dell’azienda milanese, dalla fondazione nel 1900 al fallimento del 1949 che ha lasciato attiva soltanto la fabbrica di autocarri di Saronno, è toccato allo storico Riccardo Caporali, presenza ormai fissa agli incontri organizzati a Stroppiana.
Al suo contributo si sono sommati quelli di due rappresentarti dell’Associazione Anziani dell’Isotta Fraschini, Giulio Lenzi e Maurizio Cicardini, la cui esperienza diretta ha colmato il lungo periodo successivo alla fine dell’attività di produzione camion, terminata nel ’56 dopo un periodo sotto il controllo della Breda, come fabbrica di motori, attività su cui si fonda quella odierna, ricordando però attraverso vari aneddoti come già agli inizi del ‘900 proprio i motori per impiego aeronautico avessero dato alla Isotta Fraschini la sua prima fase di gloria.
La giornata del 9 marzo è proseguita nel pomeriggio, e a dispetto del clima piovoso, con l’annunciata gita tra le risaie con visita al Principato di Lucedio, a cui hanno partecipato alcuni degli ospiti intervenuti con vetture d’epoca.
Domenica 10 Marzo
L’evento centrale è stato un secondo convegno, che proprio riallacciandosi alla celebrazione dell’Isotta Fraschini ha voluto ricordare alcuni altri costruttori italiani della prima metà del ‘900 come Diatto, Itala, Bianchi, Ceirano e Spa. Nuovamente moderato da Simone Schiavi, questo incontro ha avuto un gradito fuori programma nella partecipazione di Corrado Lopresto, noto collezionista ed esperto di restauri e certificazioni, che da qualche tempo ha esteso il suo interesse dalle autovetture ai mezzi pesanti.
Le accurate ricostruzioni e rievocazioni dell’epopea dei marchi citati invece state realizzate da due voci autorevoli: Donatella Biffignandi, ex conservatrice del Mauto intervenuta in collegamento video, nel ripercorrere la storia dei marchi Diatto e Itala ha ricordato ancora una volta come la produzione di autocarri sia in realtà stata una delle attività più importanti nei primi anni del ‘900 e in molti casi abbia dato preziosa linfa a numerosi costruttori pur avendo meno eco della produzione automobilistica. Questo tema, già affrontato più volte nel corso dei convegni organizzati a Stroppiana, in particolare in quelli dedicati all’Alfa Romeo, è stato ripreso nel successivo contributo del giornalista Massimo Condolo, che ha ripercorso con cura la fitta rete di legami, rapporti e collaborazioni di case come Ceirano, Spa e Bianchi, con altri nomi autorevoli dell’industria italiane e non, dalla Lancia alla Scat alla carrozzeria Viberti.
A maggio si parlerà di sport
Il prossimo “Porte Aperte” è fissato per l’11 e 12 maggio: in quelle date avrà infatti luogo nella sede di Stroppiana la manifestazione “Ruote Veloci”, la prima dedicata al motorismo sportivo a due, tre e quattro ruote: sarà un omaggio a tutti i veicoli da corsa, con esposizioni e due convegni che esploreranno le migliori performance dei veicoli dell’epoca confrontandole con le tecnologie di oggi. Per l’occasione saranno allestite un’esposizione auto da rally Anni ‘60 – ‘90, di moto 125 sportive di vari decenni, sketch e disegni originali di autovetture e il consueto contorno di iniziative di intrattenimento per grandi e piccini.