Un rischio annunciato la mattina stessa dell'emergenza
Un rischio annunciato la mattina stessa dell'emergenza. Da troppo i comuni attendono interventi di pulizia dell'alveo.
Un rischio annunciato la mattina stessa dell'emergenza
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Ogni volta che il meteo minaccia piogge prolungate, di preferenza in questo periodo, Notizia Oggi Vercelli fa il punto con i sindaci del Lungo Sesia vercellese. Da anni ormai non cambia mai nulla. L'alveo da pulire, argini da sistemare, promesse e piani vari ma poi nulla di fatto. L'avevano detto a chiare lettere i Sindaci del territorio sul giornale in edicola lunedì 29 ottobre. "Non ci rimane che sperare che non succeda nulla soprattutto nella prima settimana di novembre che è sempre quella durante la quale si registrano piogge abbondanti". Era questi l'auspicio fatto dopo aver ricordato che le richieste dei comuni non sono mai state soddisfatte. Ha piovuto molto, forse ci sono state altre cause che non la cronica incuria del letto del fiume.
Si spera che adesso qualcosa venga fatto, e anche rapidamente. La prossima volta potrebbe accadere peggio di quanto non si sia visto in questi giorni.
L'articolo su Notizia Oggi del 29-10
«La pulizia dei fiumi è ormai un sogno e noi tutte le volte che le precipitazioni sono abbondanti dobbiamo vivere con l'angoscia che possa succedere qualcosa. E’ necessario prendere in considerazione la situazione al più presto». Sono amareggiati e preoccupati alcuni sindaci del Lungo Sesia in merito agli interventi sul fiume.
Dopo sopralluoghi sugli argini da parte delle autorità competenti, riunioni con la cittadinanza organizzati nel corso degli anni, i paesi vercellesi che sorgono accanto alle rive del corso d'acqua tremano ancora quando la pioggia si fa copiosa. «Una ditta si era detta interessata a movimentare i famosi 10mila metri cubi di materiale fluviale alla fine ha deciso di non portare avanti le opere - spiega il sindaco di Albano Massimiliano Zarattini, -. Come Comune abbiamo lavorato molto per avere tutta la documentazione a posto, ma alla fine non se n'è fatto nulla, perché la ditta aveva più spese che benefici». Sarebbe dunque una questione di spese ad avere interrotto la pulizia del fiume.
Costa troppo togliere la ghiaia le aziende non ci stanno
«L'azienda che decideva di avviare i lavori aveva la possibilità di asportare parte del materiale, dando un contributo alla Regione - prosegue Zarattini-. I costi si sono rivelati troppo elevati per chi doveva realizzare l'opera e così non si è mosso più nulla».
Una soluzione si poteva trovare
A detta dei sindaci per «salvare capra e cavoli» occorreva trovare un'ulteriore soluzione.
«Si poteva fare una compensazione: - sottolinea il sindaco di Oldenico Valter Ganzaroli - non fare pagare nulla alla ditta che si sarebbe occupata della movimentazione del materiale fluviale chiedendo in cambio interventi sugli argini. Ora ci troviamo con il vecchio argine in condizioni per nulla positive e il timore che possa succedere qualcosa». Se è vero che esiste un argine nuovo per tenere a freno le acque del fiume in caso di alluvione, la preoccupazione tra gli abitanti non è poca.
Non ci rimane che sperare
«Abbiamo sempre fatto tante segnalazioni negli anni passati per ricordare a diversi enti le criticità presenti sul territorio - conclude Ganzaroli - ma attualmente non si è fatto nulla nel concreto. Non ci rimane che sperare che non succeda nulla soprattutto nella prima settimana di novembre che è sempre quella durante la quale si registrano piogge abbondanti».
Carlotta Tonco
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