TORRE LIBRARIA, TUTTO FERMO: il Comune rischia di perdere (molti) soldi e si tutela
La Giunta Corsaro non ne parla ma il Comune decide di prendere un legale per risolvere il contratto con l'impresa attuale.
Nei giorni in cui i cantieri di ASM (propedeutici a quelli per il rifacimento di viale Garibaldi) stanno facendoci assaporare le gioie che proveremo nei prossimi tre anni, con centinaia di parcheggi in meno a disposizione, deviazioni del traffico, rumori, polvere e via dicendo, a molti è sfuggita una notizia. A dire il vero forse non è sfuggita: diciamo che non è stata comunicata, perché va in netto contrasto con la narrativa in questo momento molto in voga a Palazzo Civico.
In data 2 maggio Liliana Patriarca, Direttore (così si firma) del Settore Sviluppo del Territorio, Valorizzazione Patrimoniale e Opere Pubbliche, ha firmato la determinazione n. 1551 con questo oggetto: “POR FESR 2014-2020 asse VI "Sviluppo Urbano Sostenibile" - S.U.S.I. "Vercelli OSA" – intervento 1.1.1 - La Piazza del Sapere - Polo bibliotecario cittadino. Completamento della biblioteca civica ed universitaria e della torre libraria (CUP E63G18000090003 CIGZF43AE9D1F). Parere legale in ordine all’esecuzione del contratto”. Con questo atto il Comune affida ad un legale dalle “comprovate competenze nell’ambito dello specifico settore all’interno di procedimenti di opera pubblica” l’incarico professionale per redigere un parere legale in merito agli scenari che: “potrebbero venire a crearsi in caso di risoluzione del rapporto contrattuale in essere con l’operatore economico affidatario dei lavori di recupero funzionale dell’Ex Ospedale Sant’Andrea di Vercelli - Completamento del Polo Bibliotecario Cittadino”.
In sostanza l’Amministrazione si è resa conto che qualcosa non funziona nei lavori di costruzione della nuova biblioteca e sta valutando di “risolvere” il contratto con l’impresa che ha vinto l’appalto. Notizia Oggi Vercelli ha scritto più volte su questo tema. Da mesi monitoriamo i lavori della biblioteca, che non procedono come dovrebbero. Il cantiere sembra fermo da tempo. Non è stato realizzato neppure un piano fuori terra dopo il ritrovamento delle mura romane (che gli esperti di archeologia dicono fosse noto che erano lì). Lo abbiamo scritto noi e lo scrive su Facebook, da tempo, anche l’ex Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Francesco Borasio. Il cartello di cantiere (che pubblichiamo) diceva chiaramente “data contrattuale di ultimazione dei lavori 21 febbraio 2022”. I lavori avrebbero dovuto concludersi quindici mesi fa. Nella determina si scrive testualmente: “Nell’ambito dell’esecuzione del contratto l’andamento delle lavorazioni non rispetta la tempistica di fine lavori prevista dal contratto medesimo” e ancora “il ritardo maturato nella realizzazione dei lavori può compromettere l’esito e la finanziabilità dell’opera”. Come dice un vecchio proverbio: “meglio tardi che mai”.
Ma perché si mette nero su bianco che il ritardo può compromettere l’esito e la finanziabilità dell’opera? Lo spiega l’atto stesso: “condizione per il mantenimento del finanziamento è il rispetto della tempistica di realizzazione dell’intervento indicata dalla Regione nei provvedimenti di ammissione a contributo”. In sostanza il Comune di Vercelli ha tempo per terminare i lavori fino al 31 dicembre 2023. Esiste la possibilità di chiedere una proroga di sei mesi, ma vorrebbe dire terminare un’opera (che parte quasi da zero) composta da cinque piani, di cui quattro fuori terra, per cui si valutavano due anni di lavori, in meno di un anno. In sostanza rischiamo di perdere i soldi. Invece di una biblioteca avremmo un bel buco nella “Piazza dei Saperi”. In questi mesi quando abbiamo scritto sul tema ci è sempre stato risposto con fastidio (rilasciando interviste ad altre testate) che tutto stava procedendo nel migliore dei modi possibili. Ora il Comune prende atto che non è così. Noi, come cittadini, non siamo contenti. Con la biblioteca si rischia di ripetere il fiasco del “Mausoleo dello Sport”: più o meno con le stesse dinamiche.
Come dovrebbe essere la torre libraria secondo il progetto
I mie tre lettori mi consentiranno di fare anche alcune riflessioni. Nella determina del Comune si parla di “risoluzione del rapporto contrattuale” con l’impresa che ha vinto l’appalto. Il contratto d’appalto può essere risolto per inadempimento secondo la regola dettata dall’articolo 1453 del Codice Civile che dice: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno”. Ci troviamo in questo caso? Lo stesso Codice Civile prevede, all’articolo 1662, che il Comune aveva il diritto di controllare e verificare lo svolgimento dei lavori e (qualora qualcuno avesse constatato i ritardi nella costruzione) aveva la possibilità di intimare all’impresa attraverso una “diffida ad adempiere” di conformarsi a quanto previsto dal contratto entro un termine preciso. L’impresa è stata diffidata visto che si viaggia con quindici mesi di ritardo? Se si giungesse ad una risoluzione viene spontaneo chiedersi quali saranno i tempi prima che i lavori possano riprendere con un’altra impresa, visto che abbiamo i mesi contati. Gli esperti dicono che, se si evita il Tribunale, le procedure burocratiche richiederebbero comunque alcuni mesi. Prendere atto della consistenza delle opere fatte, pagarle alla vecchia impresa, aggiornare i prezzi e incaricare la nuova azienda (ammesso che accetti). L’altro problema sono i fondi a disposizione. Per realizzare la biblioteca avevamo a bilancio circa 4 milioni di Euro: è lecito chiedersi se basteranno ancora con l’aumento dei prezzi subito dai materiali per le costruzioni negli ultimi anni. Nel momento in cui si annuncia di voler “cambiare il volto di Vercelli” aprendo cantieri ovunque suona un campanello d’allarme. La macchina comunale ce la farà a reggere il peso di quello che la attende? Lo stallo della piscina all’aperto, il percorso scelto per corso Avogadro e il silenzio sui lavori del cavalcavia del Belvedere sono altri segnali inquietanti. Ci sarebbe qualche domanda da porre a un’Amministrazione che non comunica. Ma sappiamo già la risposta: “Il Sindaco ci sta lavorando”.