Ambiente

Sogin smantella un altro pezzo di nucleare a Saluggia

L'ultimazione delle operazioni su queste strutture è prevista per il 2025

Sogin smantella un altro pezzo di nucleare a Saluggia
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Nel sito di Saluggia Sogin ha terminato lo smantellamento della terza delle cinque "Scatole a Guanti" (SaG) dell’impianto Unità Manuale Conversione Plutonio (UMCP). Si tratta in pratica dei box a tenuta stagna in cui si manipolava il materiale radioattivo per le varie necessità

E' un ulteriore e significativo avanzamento del più ampio progetto di decontaminazione e smantellamento dell’UMCP, l’impianto costruito nel 1987 per la conversione del plutonio, dallo stato liquido allo stato solido, che avveniva all’interno di cinque SaG.

La tenda di contenimento

Per lo smantellamento della terza Scatola a Guanti, così come per le due precedenti, Sogin ha progettato e installato una tenda di contenimento a tenuta alfa (TATA) che, dotata di passaggi guantati, ha consentito al personale di effettuare le operazioni dall’esterno, garantendo la massima sicurezza.

La complessità maggiore di questo terzo smantellamento, sia in termini di progettazione che operativi, ha riguardato la fase di spostamento, dall’alto a quota pavimento, della SaG e il suo posizionamento all’interno della tenda, richiedendo l’installazione di un’apposita attrezzatura per la movimentazione.

L’intero progetto di smantellamento delle Scatole a Guanti dell’UMCP è realizzato da un team interno formato dal personale Sogin dei siti di Saluggia e Casaccia.

Le altre due "scatole guanti"

La modalità operativa adottata rappresenta una best practice consolidata per la disattivazione degli impianti legati al ciclo del combustibile, in linea con le migliori esperienze internazionali del settore e grazie alle competenze già sviluppate dalla Società con lo smantellamento delle scatole a guanti dell’Impianto Plutonio a Casaccia.

Sogin proseguirà con lo smantellamento delle due restanti Scatole a Guanti, prevedendo la conclusione entro il 2025.

Il deposito nazionale sempre più urgente

L'unico neo in tutto ciò è che, mancando un deposito nazionale delle scorie, si continua a stoccare materiale contaminato in soluzioni temporanee, per quanto si spera sicure, e Saluggia resta la principale pattumiera nucleare italiana. Bene evitare proposte alla "Tafazzi", come la auto candidatura di Trino poi sfumata, ma forse il nostro territorio dovrebbe alzare la voce perché si trovi, nei siti indicati idonei, la location definitiva delle scorie.

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