Sensibilizzare sui tumori del sangue ricordando il medico Andrea Bagnasacco

Sensibilizzare sui tumori del sangue ricordando il medico Andrea Bagnasacco
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Un convegno pubblico per spiegare i tumori del sangue e imparare a capirli, prevenirli e, nel caso, affrontarli. Il tutto pensando al medico e amico Andrea Bagnasacco, scomparso nel settembre del 2021 vinto proprio da una malattia onco-ematologica che lo aveva colpito pochi mesi prima.
"Abbiamo sentito il dovere come medici e amici di onorare il ricordo di Andrea, in accordo con la volontà della famiglia, investendo in comunicazione e prevenzione in ambito oncoematologico. Consapevoli del ricordo intenso e positivo lasciato da Andrea non solo tra i colleghi ma anche e soprattutto tra i pazienti di cui si è preso cura, abbia voluto dunque proporre una mattinata di sensibilizzazione sulle malattie onco-ematologiche rivolta soprattutto alla cittadinanza e finalizzata a perpetuare nel tempo la prevenzione in tale ambito" sottolinea Sergio Macciò, cardiologo dell'Asl di Vercelli e segretario dell'Ordine dei Medici che organizza l'evento in sinergia con il collega Andrea Rognoni, primario di Cardiologia all'Ospedale degli Infermi di Biella.

Il programma del Convegno

L'evento si terrà il prossimo 27 maggio nel Seminario Arcivescovile di piazza Sant'Eusebio a Vercelli e inizierà alle ore 9 con i saluti e la presentazione. Alle 9,30 prenderà il via il convegno medico  con l'introduzione della tematica onco-ematologica e dei relatori  moderati da Giorgio Bellomo. Ecco la scaletta degli interventi.
Ore 10: "L’importanza della prevenzione in oncologia" (Chiara Saggia, primario di Oncologia al Sant'Andrea di Vercelli).
Ore 10,30: "Linfomi: diagnosi, stadiazione e terapia" (Riccardo Bruna, dirigente medico di Ematologia all'Ospedale Maggiore di Novara e referente per le patologie linfoproliferative aggressive del quadrante).
Ore 11: "Il Mieloma multiplo e la gammopatia monoclonale: diagnosi, stadiazione e terapia" (Lorenzo De Paoli, responsabile di Ematologia al Sant'Andrea e rappresentante Italia quadrante nord ovest per European Myeloma Network)
Ore 11.30: tavola rotonda e dialogo con il pubblico

L'oncoematologia

I tumori del sangue rappresentano un gruppo di patologie che colpiscono il midollo osseo, il sangue e il sistema linfatico e che derivano dalla proliferazione di linee di cellule mieloidi e linfoidi. Nonostante siano patologie conosciute, ogni anno questi tumori vengono diagnosticati a circa 30 mila italiani e in Europa ogni 35 secondi viene accertato un nuovo caso di leucemia, linfoma, mieloma, i tre principali tipi di neoplasie ematologiche (*).  Le leucemie sono causate dalla proliferazione incontrollata di cellule staminali
emopoietiche, ovvero le cellule primarie che poi daranno vita a globuli bianchi, rossi e piastrine. Sono tra i tumori del sangue più noti e si differenziano a seconda che siano derivate dalla linea  mieloide o dalla linea linfoide. Negli uomini rappresentano la quarta causa di morte oncologica nella fascia d’età 0-49 anni. I linfomi e il mieloma sono meno conosciuti: i primi sono provocati dalla moltiplicazione dei linfociti e si distinguono in linfoma di Hodgkin e non Hodgkin (*).
La maggior parte dei tumori all’interno di questi sottogruppi può essere affrontata ricorrendo a terapie specifiche e complesse, ma la maggior parte di essi è ancora fatale. Tuttavia, dagli anni ‘60 ad oggi i tassi di sopravvivenza oltre i 5 anni sono aumentati e l’oncoematologia si sta evolvendo rapidamente facendo emergere nuove interessanti opzioni di cura. Accanto ai farmaci chemioterapici e alla radioterapia si può ricorrere alla target therapy mirata verso uno specifico bersaglio cellulare, oppure alla terapia genica in grado di manipolare geneticamente le cellule del sistema immunitario per riconoscere e aggredire il tumore.
Come ha suggerito la campagna di sensibilizzazione intitolata “Make Blood Cancer Visible” del 2022 proposta dalla Società Italiana di Ematologia, la tempestività diagnostica e terapeutica ad oggi sono fondamentali per garantire il successo terapeutico; al primo campanello di allarme è utile rivolgersi al proprio medico di medicina generale ed effettuare gli esami di screening.

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