Cultura

Resti romani in piazza Solferino: le osservazioni del Centro Vercellae

"Resti già emersi negli anni Settanta e Ottanta, testimonianza della cinta muraria romana"

Resti romani in piazza Solferino: le osservazioni del Centro Vercellae
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Nella foto lo scavo archeologia di piazza Solferino.

Anche il Centro Studi Vercellae invia le proprie considerazioni sul ritrovamento di piazza Solferino, rimarcando che non si tratta di un'assoluta novità ma che le vestigia romane riemerse per gli scavi di Asm furono documentate decenni fa dallo stesso Centro.

La nota di Vercellae

"Nei giorni scorsi, in Piazza Solferino, a seguito di escavazioni per la posa di tubature idriche, venivano riportate in luce alcune murature di età romana. Le murature sono di grosse dimensioni, sia in larghezza che in lunghezza, e sono composte da ciottoli in pietra annegati nella calce, con intercalazioni di sesquipedali in cotto.

Le murature presentano dei danneggiamenti con asportazione di materiali al fine di privilegiare la posa di condutture moderne, collocate negli anni passati (Novecento-Duemila). L’intero complesso murario è stato, con elevata probabilità, edificato nel periodo storico del principato di Cesare Ottaviano Augusto (a cavallo all’anno “zer0”).

Murature già rilevate negli anni '70 e '80

Queste, come altre murature d’età romana, erano già state rilevate dal “Centro Studi e Ricerche Storiche Archeologiche Vercellae” negli anni 1970-1980, con informazioni riportate in vari censimenti e segnalazioni al Ministero (MiBAC), essendo vicinali all’area dell’Anfiteatro Romano, scoperto e localizzato dai fratelli Gaviglio negli anni ‘70.

Gli attuali lavori di asportazione del terreno con pulizia delle murature romane sono condotti dal gruppo di assistenza archeologica agli scavi di Davide Casagrande con Ambra Palermo, Nicola Pozzato, Matteo Aspesi, Luca Stratta e Agnese La Torre, e con la direzione di Francesca Garanzini della Soprintendenza. Hanno collaborato, con il contributo alle informazioni storiche, Dario Gaviglio e Paolo Calbi del “Centro Studi Vercellae”.

La porta romana

Le murature ritrovate potrebbero riferirsi alla base di una torre, con vicinale porta di accesso, e continuazione delle mura di cinta proseguenti lungo via XX Settembre, via Quintino Sella, Largo Mario D’Azzo (odierno percorso dei viali cittadini). Questi luoghi, vennero già interessati da ispezioni e ritrovamenti compiuti negli anni ’80 dai fratelli Gaviglio e, a seguito delle segnalazioni agli organi competenti, successivamente sondati da imprese incaricate dal Ministero.

Il “Centro Studi Vercellae” ha sempre dichiarato che l’intera zona è ricca di presenze architettoniche di età romana. Infatti, oltre al “Porto romano” in via Pastrengo (vicinale a Piazza Solferino), scoperto dai fratelli Gaviglio, nella zona venne recuperato dagli stessi (negli anni ’70) un elmetto miniaturistico di gladiatore in terracotta, di epoca romana, ora esposto al M.A.C.

La tesi della presenza di murature romane proseguenti fino (ed oltre) Piazza Solferino, formulata anni addietro, trova riscontro, e condivisione di opinioni, con le prove portate alla luce da Davide Casagrande con il suo gruppo.

Auspicabile la visione permanente

Questo ritrovamento smentisce quanto andava affermando una associazione cittadina: che attorno all’anfiteatro romano non esistevano costruzioni di età romana. È auspicabile la messa in visione permanente delle strutture antiche romane come avviene già per resti
architettonici similari a Novara, Alba, Cremona".

Dario Gaviglio
Gianni Calciati
Centro Studi Ricerche Storiche Archeologiche Vercellae

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