Progetto "AccogliEnti": un aiuto ai bimbi ucraini per l'inserimento scolastico
L'iniziativa coinvolge anche le mamme e le nonne che, insieme a loro, sono giunte nel nostro Paese in fuga dal conflitto
Prima del conflitto, il territorio di Vercelli non era mai stato particolarmente interessato da presenze significative di persone provenienti dall’Ucraina: nel 2021, infatti i residenti in Provincia risultavano essere il 1,6% dell’intera popolazione e il 5,8% della popolazione straniera complessivamente residente(dati ISTAT). Dopo l’emergenza, il numero di persone arrivate sul territorio è aumentato in maniera esponenziale grazie alla presenza di reti, soprattutto informali,e all’impegno di enti, volontari italiani e famiglie di connazionali pronti a offrire accoglienza.
Progetto "AccogliEnti"
E’ proprio in questo contesto, capace di elaborare risposte ad un bisogno, almeno in parte, ancora emergenziale che è nato il Progetto “AccogliEnti: creare reti di prossimità per accogliere ed includere”, promosso sul Territorio di Vercelli dalla Cooperativa Sociale Start Onlus, nella veste di capofila, in partnership con il Consorzio Coverfop, l’Associazione Sant’Eusebio ODV, e l’Associazione OSVER ODV. La proposta, che nei prossimi giorni verrà ufficialmente avviata sul territorio, è stata finanziata dalla Compagnia di San Paolo, a valere su “Traiettorie solidali: vicini a chi arriva dal conflitto”, bando che l’ente ha pensato per dare supporto immediato e fattivo ai territori e alle comunità maggiormente interessati dal fenomeno e già mobilitati per strutturare e sostenere con le proprie forze un sistema integrato di accoglienza. A Vercelli, infatti, era già stato attivato un tavolo informale di confronto, composto da alcune associazioni ed enti del terzo settore che da anni operano sul tema, tra cui anche i partner di progetto Associazione Sant’Eusebio e Osver.
Le azioni previste
Le azioni previste sono rivolte ai bambini e ai ragazzi ucraini che da poco hanno iniziato a frequentare le scuole vercellesi e alle loro famiglie, con particolare riferimento alle mamme e alle nonne che, insieme a loro, sono giunte nel nostro Paese in fuga dal conflitto. Gli interventi rivolti ai bambini sono concentrati sull’accompagnamento scolastico per l’acquisizione di un metodo di studio in linea con il programma e la classe di riferimento e su attività ludico espressive che possano facilitare la socializzazione e l’emersione delle competenze trasversali. Per i genitori sono invece pensate azioni di orientamento al contesto e ai servizi territoriali e di accompagnamento all’inclusione sociale, con l’attivazione di figure specialistiche di supporto, quali psicologi, mediatori interculturali, assistenti sociali, educatori. Sono inoltre proposti laboratori “delle esperienze”, in cui i genitori ucraini, insieme a persone di qualsiasi altra nazionalità, potranno incontrarsi e mettere in comune competenze, proposte culturali e idee progettuali al fine di proporre piccoli eventi di sensibilizzazione, di
reciproca conoscenza con la comunità ospitante e momenti di riflessione sul ruolo genitoriale e sulle prospettive di un nuovo futuro possibile per queste famiglie.