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Polemiche a Santhià per l'attribuzione della "Carta solidale"

Il sindaco Ariotti: "E' un'iniziativa statale su cui non abbiamo possibilità di azione"

Polemiche a Santhià per l'attribuzione della "Carta solidale"
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Proteste a Santhià da parte di chi è rimasto tagliato fuori dall'attribuzione della Carta solidale . «Per distribuire la carta solidale si è deciso di mettere di mezzo i Comuni che, purtroppo, hanno dovuto dire di “no” a famiglie realmente bisognose. Ora vengono nel mio ufficio a protestare giustamente, ma non posso fare nulla perché i criteri non li ho scelti io», spiega il sindaco Angela Ariotti.

L'iniziativa statale

La «Carta solidale per acquisti di beni di prima necessità 2023» è un’iniziativa statale che rientra tra gli aiuti previsti dalla Legge di bilancio 2023 ed è destinata all’acquisto di beni alimentari strettamente necessari. «I beneficiari - spiega Claudia Ulliana, assessore alle politiche sociali di Santhià - vengono individuati direttamente dall’Inps e avvisati dal proprio Comune di residenza sulle modalità di ritiro agli uffici postali». L’importo del contributo ammonta a 382,50 euro e viene dato tramite carta nominativa prepagata di Poste Italiane. La prima critica da parte della sindaca Ariotti all’iniziativa riguarda i criteri: «Non dico sia un lavoro semplice andare a ricercare i fattori che possano determinare la scelta di chi aiutare e chi no, ma in questo caso l’obiettivo non è stato raggiunto. Non c’è nessuna possibilità, da parte del Comune, di intervenire, modificando le scelte». Di fatto il municipio ha ricevuto gli elenchi degli 89 nuclei beneficiari, ha dovuto controllare le residenze, ha inviato le lettere a firma del sindaco e, tra le altre cose, ha impegnato ore di lavoro. «Per contro abbiamo ricevuto decine e decine di richieste di chiarimento di persone escluse dalla lista - precisa Ariotti - che non si sono accontentate di sentirsi rispondere con un semplice no, ma hanno argomentato e contestato le scelte. E ci siamo sentiti dire di tutto: i prescelti saranno tutti stranieri, aiutate solo chi volete voi, sempre i soliti e avanti così. Non so chi ha avuto l’idea scellerata di mettere in mezzo i Comuni e trattarli da pupazzi, ma sono indignata. Senza contare i criteri che, a mio avviso, non sono del tutto completi»

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