Pizzeria La Piedigrotta: cinquant'anni di sorrisi ed ottima cucina
Il locale venne aperto nel luglio del 1972 e allora si chiamava "Da Alfredo".
Nella foto lo staff della pizzeria a inizio anni 2.000 con Vittorio Sgarbi.
Sul numero di Notizia Oggi Vercelli in edicola fino a domenica 20 novembre è presente un servizio dedicato alla famiglia Tagliafierro e alla Pizzeria Piedigrotta, un locale che è sempre stato fra le mete predilette dei vercellesi per una pizza in compagnia, o per cene un po' più corpose.
Ecco un estratto del servizio.
L'arrivo a Vercelli
Massimo Tagliafierro ricostruisce il cammino vercellese della famiglia: «I miei genitori Armando e Maria Jolanda sono arrivati a Vercelli l'8 dicembre del 1964. Il primo locale che aprirono, si chiamava "Vesuvio" ed era situato in via Marsala angolo via Dante. L’attività era gestita insieme ai fratelli di mio papà, Francesco e Vittorio, con le loro mogli, Anna ed Elena. Nel marzo del 1966, si sono trasferiti in piazza Tizzoni, dove hanno gestito il loro locale fino al 1970. Dopo una breve parentesi a Novara sono tornati definitivamente a Vercelli».
La Pizzeria "Da Armando"
Il 22 luglio del 1972 debutta la pizzeria “Da Armando”: «Nel locale c’erano papà e mamma perché i miei fratelli, Giovanni Vittorio e Robert Kennedy, erano ancora piccoli per aiutarli ed io non ero ancora nato. A quei tempi, si poteva venire a mangiare una pizza e bere una gazzosa con 500 Lire; il jukebox e i divanetti rossi ricordavano quelli di una serie televisiva americana molto seguita negli anni ‘80. In vetrina, mio papà, fece disegnare il leone della Pro Vercelli».
Tanti vip ospiti del ristorante
Nel 1990 diventò “La Piedigrotta”. Negli anni diversi personaggi famosi vi si sono recati: Vittorio Sgarbi, Edoardo Bennato che si trovò in un tavolo di militari perché il locale era pieno e ancora Fausto Leali.
Grandi interpreti della musica Classica
Massimo oltre alla passione per la fotografia è un bravo musicista ed avendo studiato al Conservatorio di Milano, ricorda diversi artisti di fama internazionale passati nel suo locale: «Il soprano australiano Joan Sutherland, fu stregata dalla nostra pizza così tanto da supplicarci di tenere aperto per lei anche il giorno di chiusura. Mi viene alla memoria quando con il direttore artistico Carlo Majer ed il compositore Raffaello De Banfield, si facevano le cinque del mattino a raccontare aneddoti sui musicisti. Inoltre, il violinista Shlomo Mintz rimase sorpreso di essere riconosciuto in una pizzeria e mia mamma andò a preparargli il minestrone».
«Anche l’attore Eros Pagni venne a mangiare durante delle recite al Civico confessandoci che entrò da noi perché vedendo mia mamma vestita da cuoca, aveva capito che si mangiava bene. Giorgio Mastrota, che divorò due filetti alla griglia, perché era così buono che uno non gli bastò. Ci fu anche Andrea Brambilla, il compianto e popolarissimo “Zuzzurro”, simpaticissimo e cordiale».
Luca Degrandi
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