Pasticcio Reddito Inclusione il Comune scarica sui patronati

Diversi cittadini lamentano scarse informazioni ricevute dallo sportello comunale.

Pasticcio Reddito Inclusione il Comune scarica sui patronati
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Pasticcio Reddito Inclusione dai Servizi Sociali del Comune utenti inviati ai Caf che protestano.

Pasticcio Reddito Inclusione

Questa mattina, venerdì 1° dicembre, gli uffici delle Politiche Sociali di Vercelli hanno dovuto fare i conti con il primo giorno utile per la presentazione delle domande per ricevere il Reddito di Inclusione o Rei. E' la versione ridotta del famoso reddito di cittadinanza ed è una manovra statale demandata all'Inps. Però la gestione del rapporto diretto con i cittadini è demandato principalmente ai Comuni.

Sportelli dei Caf presi d'assalto

Decine di persone sono passate da un sportello dedicato presso dal sede dei Servizi Sociali. Poi la gran parte di loro è andata da un Caf a farsi aiutare. Ce lo hanno confermato diverse agenzie. La situazione varia da 5-6 accessi come indicato da Acli a una ventina in due ore come ci ha riferito il Caf Cisl. "E' il Comune che li manda da noi" è quanto ci riferiscono.

Versione confermata da alcune persone che abbiamo incontrato al patronato Enasc di via Viotti che fa capo all'Unsic Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori.

"Siamo stati presi d'assalto - spiega la referente del patronato Roberta Quacchio - con oltre una ventina di persone che sono venute da noi per ricevere aiuto. Le manda il Comune che dovrebbe però occuparsene in prima persona e non demandare. Che facciamo? Non possiamo fare noi il loro lavoro in mancanza di una convenzione che copra le spese. Comunque non siamo attrezzati e dobbiamo improvvisare".

Parlando con le persone apprendiamo intanto che non hanno ricevuto certo spiegazioni abbondanti... Nel pienone iniziale a molti hanno dato solo il modulo dicendo appunto di farselo compilare da altri. Chi invece si era presentato con tutto già compilato si è sentito, in un caso particolare, chiedere documentazione non richiesta dal modulo e addirittura di effettuare operazioni impossibili con autocertificazioni di fatto false. "Noi come patronato - sottolinea Roberta Quacchio - non possiamo certo avvallare operazioni del genere. C'è comunque molta confusione.".

Non ci sarebbe, almeno leggendo il modello, una scadenza precisa, ma chi fa la domanda oggi dovrà integrarla con l'ISEE 2018 entro marzo, pena la sospensione del beneficio. Il problema è che, visto che la misura governativa ha un tetto di spesa, alla fine chi arriva prima meglio alloggia... E comunque il sostegno economico partirebbe dal mese di febbraio.

Cos'è il Reddito di Inclusione?

Leggiamo dal modulo ufficiale Inps che il Rei si compone di un beneficio economico erogato tramite l'apposita Carta Rei, che sarà data alle domande accolte, valido per un periodo massimo di 18 mesi, con importi mensili che vanno da 187,5 euro per un nucleo familiare di una sola persona a 485,40 per nuclei con quattro persone. Assieme ai soldi per ogni persona ammessa al Rei ci dovrà poi essere un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Progetto predisposto con la regia dei servizi sociali dei comuni.
I requisiti per averlo sono un reddito Isee massimo di 6.000 euro e indicatore reddituale Isre non superiore a 3.000. Non bisogna neanche possedere veicoli immatricolati prima di 24 mesi dalla presentazione della domanda e neppure "imbarcazioni da diporto".
Avere i requisiti non garantisce che si possa ottenere il Rei, se si è già destinatari di altre misure di sostegno.

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