Disservizio

Odissea notturna per l'ossigeno: la farmacia di turno non risponde al telefono

Nella notte fra domenica 9 e lunedì 10 luglio, Serviva a un'anziana 95enne che stava esaurendo la bombola

Odissea notturna per l'ossigeno: la farmacia di turno non risponde al telefono
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Il lettore Franco Meda segnala un disservizio patito nella notte fra  domenica 9 e lunedì 10 luglio, quando ha invano cercato di avere una bombola di ossigeno per uso medico, fondamentale per l'anziana madre che ne fa uso continuo.

Telefonate senza risposta

"Intorno alle 3:30 di notte - racconta Meda - ci siamo accorti che si stava esaurendo la bombola di ossigeno utilizzata da mia mamma di 95 anni. Poiché la ditta che consegna i ricambi avrebbe potuto intervenire solo nella mattinata successiva, abbiamo cercato di contattare telefonicamente la farmacia di turno a Vercelli con due chiamate a distanza di circa 10 - 15 minuti, entrambe senza risposta".

E qui c'è già una mancanza, perché nella turnazione delle farmacie l'Asl sottolinea che i turni vanno dalle ore 9 alle ore 9 del giorno successivo, per cui in queste 24 ore si deve assicurare la disponibilità.

"Serve l'impegnativa"

Ma il racconto prosegue: "Abbiamo quindi chiamato il presidio ospedaliero di Vercelli chiedendo cosa si potesse fare; la persona che ci ha risposto ha gentilmente cercato di contattare la farmacia, ma anche in questo caso nessuna risposta.
Alle 4:30 ci siamo presentati in farmacia ed abbiamo spiegato il problema alla dottoressa presente che ci ha detto che, per poter consegnare l’ossigeno, era necessario avere l’impegnativa della guardia medica".

La bombola non c'è

A questo punto la conclusione, che ha un po' il sapore della beffa, visto che la fatica di reperire l'impegnativa risulterà vana.

"Procurata l’impegnativa, siamo tornati in farmacia e qui abbiamo avuto la sorpresa finale. La bombola non c’era, pertanto ci saremmo dovuti rivolgere al presidio farmaceutico che avrebbe iniziato il turno alle ore 8:00. Alle 8:00, dopo circa 4 ore, finalmente siamo riusciti ad avere la bombola.
Fortunatamente mia mamma non ha subito conseguenze ma il rischio è stato enorme.
Passato lo spavento, la preoccupazione e la rabbia rimangono le domande:

  • Come è possibile che una farmacia non risponda alle chiamate quando è di turno?
  • Perché la dottoressa non ha detto subito che la bombola non era disponibile?

Abbiamo fatto la segnalazione anche all’ASL di Vercelli, SC Farmaceutica Territoriale e ci auguriamo che si prendano opportuni provvedimenti per evitare che queste situazioni non si ripetano".

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