"Nelle case di riposo ancora troppe restrizioni anti covid"
I 5 Stelle "Lasciateci vedere i nostri anziani". La Giunta: "Chi non rispetta le regole dovrà dare risposte chiare"
Nelle case di riposo si osservano ancora oggi restrizioni anti covid esageratamente rigide, comunque non più previste dalla legge che prevede esclusivamente l'uso della mascherina. In molte strutture, compresa quella di Piazza Mazzini a Vercelli, gli incontri continuano ad avvenire in spazio neutro, previo distanziamento sociale e compilazione degli ormai obsoleti moduli di triage. E guai a lasciarsi andare a un abbraccio o a un bacio all'anziano ricoverato... La questione è approdata in consiglio regionale per volere del Movimento 5 Stelle e della capogruppo Sara Di Sabato.
Oggi, in Consiglio regionale, abbiamo segnalato alla Giunta Cirio le
problematiche emerse in Piemonte sull’accesso di parenti e visitatori
all’interno delle Rsa. Il governo, da inizio 2023, ha riaperto le visite
mantenendo, quale misura di sicurezza, il solo obbligo della mascherina.
Fonti giornalistiche raccontano però una realtà ben diversa, con
numerosi casi di gestori che continuano ad applicare regole più
restrittive, ad esempio il contingentamento degli orari di visita a 45
minuti oppure il diniego di accesso in stanza e negli spazi comuni.
È corretto proteggere il più possibile la salute degli anziani e del
personale che opera nelle Rsa, ma al contempo dev’essere garantito ai
familiari di mantenere i contatti con i propri cari all’interno delle
strutture. A tal fine sarebbe utile avviare un monitoraggio, da parte
della Regione, per far sì che le visite vengano garantite su tutto il
territorio.
AGGIORNAMENTO
L'assessore Luigi Genesio Icardi ha preso posizione immediatamente dopo la fine del Consiglio Regionale contestando le restrizioni troppo rigide ancora vigenti in alcune RSA. «A partire dall'inizio del 2023, il Governo ha riaperto le visite agli ospiti delle Rsa, mantenendo come unico obbligo, fino al prossimo aprile, l'uso della mascherina. La Regione Piemonte si attiene alle indicazioni nazionali. Le eventuali misure più restrittive applicate dai singoli gestori, in forza della legge nazionale, devono trovare adeguate giustificazioni. In alcuni casi, sono state già fatte delle segnalazioni alle commissioni di vigilanza dell’Asl, che provvedono agli opportuni accertamenti».