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Movida chiassosa a Vercelli: lettera aperta ad alcuni baristi del centro

Lo scritto è firmato dal Comitato "Adesso basta"

Movida chiassosa a Vercelli: lettera aperta ad alcuni baristi del centro
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Signori baristi,

ci rivolgiamo ad alcuni di voi, una piccola minoranza, per la precisione, piccola ma dispettosa e rumorosa. Siete quelli che, nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, e soprattutto dell’assessore Mimmo Sabatino, rifiutate pervicacemente di rispettare il Regolamento acustico comunale che prevede l’assoluto divieto di disturbare la quiete pubblica con emissioni sonore esterne in qualsiasi ora del giorno e soprattutto, per noi, della sera e ovviamente della notte.

Noi, abitanti del centro storico, che ci siamo costituiti nel gruppo “Adesso basta!”, siamo i perennemente angariati da chi, come voi, non rispetta i regolamenti o finge di ignorarne l’esistenza. Ebbene il Regolamento che ci riguarda e che vi” riguarda è quello acustico comunale, che potete benissimo scaricare dal sito del Comune: è stato approvato dal Consiglio comunale il 27 settembre del 2018 e, per la nostra città, è “legge”. Andate a leggere gli articoli che vanno dal 42 al 48 e capirete che cosa potete e non potete fare. A qualcuno questo Regolamento non piacerà, ma vi possiamo assicurare che non arriva da Marte o dalle nuvole: è stata messo a punto sulla scorta di analoghi Regolamenti già in vigore, ad esempio, a Torino e a Novara.

Non vi piace? Pazienza. Non avete che da votare un prossimo Consiglio comunale che lo cambi. Per ora, quello in vigore è stato adottato dall’amministrazione Forte e mantenuto dall’amministrazione Corsaro.

Norme da rispettare

Ma torniamo a bomba. I pochi di voi che non hanno ancora capito come funzionano le cose cercano di aggirare le norme, senza osservare che in gran parte della città esse vengono rigorosamente rispettate da tutti: la stragrande maggioranza di baristi, ristoratori, pizzaioli, etc, vende cocktail, caffè, panini, panisse, fritti miste, pizze, calzoni, etc. etc. senza sparare beceramente esiziali decibel nelle orecchie della gente.

Ma voi, pervicacemente insistete, dovete per forza mettere musica, talvolta per voi stessi, visto che i tavolini sono deserti, ma la techno imperversa ugualmente. Ebbene, rispettando la nostra denominazione, adesso abbiamo deciso di dire basta. Ora ci stiamo organizzando: alcuni di noi incominceranno a telefonare di continuo ai vigli urbani per farvi multare mentre altri metteranno a disposizione dell’Arpa (dopo averla contattata ufficialmente) i loro alloggi per controlli a sorpresa. Oltre ad informarvi sul Regolamento acustico, estendente le vostre informazioni sulle conseguenze previste qualora l’Arpa riscontrasse livelli di intollerabiltà dal punto di vista acustico. Rischiate multe salatissime, ma anche la sospensione dell’attività e, in caso di recidiva, la revoca della licenza. Vale la pena, per quattro stupide note, di compromettere investimenti importanti quali alcuni di voi hanno fatto in questi ultimi tempi? Rifletteteci sopra.

IL COMITATO “ADESSO BASTA”

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