L'alimentazione dei vercellesi: per 8 su 10 lo stress provoca cattive abitudini
Secondo l'osservatorio di Reale Mutua la maggior parte dice di mangiare "pasticci" oppure denuncia mancanza di appetito.
Nella foto la grafica dello studio promosso da Osservatorio Reale Mutua.
Uno studio Osservatorio Reale Mutua in collaborazione con Slow Food che evidenzia che anche per i Vercellesi lo stress a cui ognuno di noi è esposto, e ancor più in questi anni tra pandemia, guerra, aumenti folli, è causa di comportamenti scorretti per ben otto vercellesi su dieci.
I comportamenti alimentari dei vercellesi
La maggior parte di queste persone si nutre con “pasticci” di ogni genere (48%), il 20%, invece perde l'appetito, mentre l’11% si sfoga aumentando abbondantemente la quantità di cibo ingerito.
"Comportamenti alimentari come questi - si legge nella nota inviata alla stampa - spesso non restano senza conseguenze e finiscono per incidere sullo stato generale di benessere, provocando sensazioni di gonfiore (riferite dal 36% degli abitanti di Vercelli), bruciore o acidità (18%), o anche senso di nausea e pesantezza (5%)".
Il pranzo pasto principale della giornata
Eppure le persone sono coscienti di quanto l'alimentazione sia un fattore centrale per la salute e come forma di prevenzione.
"Per oltre uno su quattro (27%) è un modo di restare in forma, e uno su tre (32%) cerca con costanza di seguire una dieta di buona qualità anche tra gli impegni di lavoro o comunque quando si trova fuori casa, resistendo alle tentazioni della fretta o della pura gola. Anche perché la maggior parte dei vercellesi indica nel pranzo il pasto principale della giornata (48%), seguito dalla cena (27%) e dalla prima colazione (25%).
Tra le problematiche a cui si dichiarano particolarmente sensibili e attenti attraverso l’alimentazione, il sovrappeso (52%), le malattie cardiovascolari (25%), la ritenzione idrica (20%) e il diabete (18%).
Difendere i principi di una sana alimentazione
“L’alimentazione è una componente centrale nella gestione della salute, da accompagnare a uno stile di vita attivo e a controlli medici periodici – commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand del Gruppo Reale – Riteniamo sia molto importante favorire una sempre maggiore diffusione di una cultura dell’alimentazione, fondata su conoscenze e informazioni che permettano di adottare comportamenti virtuosi e adeguati. Per questo, da anni collaboriamo con Slow Food con iniziative di sensibilizzazione ad alto impatto territoriale. Come Reale Mutua inoltre siamo da sempre vicini al tema salute con soluzioni assicurative d’avanguardia che ne permettono la cura e la tutela a costi contenuti, rivolte sia ai singoli sia alle imprese attraverso pacchetti di welfare”.
“Slow Food si impegna ogni giorno a diffondere i principi di un'alimentazione attenta, basata sulla conoscenza e il piacere del convivio - commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia -Anche grazie al supporto di partner come Reale Mutua, diffondiamo un approccio diverso, che non considera il cibo come una commodity o semplice nutrimento per il corpo, e che resiste a un modello di sviluppo basato sul consumo e la velocità. Quello che proponiamo è un modo diverso di vivere, produrre e mangiare, in armonia con la terra, basato sul rispetto per il lavoro che c'è dietro i cibi di qualità e sulla cura della salute: la nostra e quella del pianeta perché sono, non solo strettamente interconnesse, ma addirittura la stessa cosa: un unico benessere (One Welfare) che riguarda tutto il vivente”.