La statistica sul Covid in un confronto fra 2020 e 2021
Lock down VS quasi-normalità.
È innegabile che quest'anno le cose stiano procedendo in maniera diversa. Esattamente un anno fa, di fronte al riacutizzarsi della pandemia, scattavano in Italia le disposizioni anti-Covid che introducevano le regioni colorate in base alle fasce di rischio. Dopo quella che si è rivelata un’illusoria tregua estiva, i contagi erano infatti drasticamente aumentati, facendo scattare la zona rossa in diverse regioni italiane fra cui il Piemonte.
Oggi non è più così
È palese l’inversione di tendenza, che è davvero ottima verrebbe da dire… Sicuramente il successo della campagna vaccinale, con il raggiungimento dell’83% di vaccinati a livello nazionale, ha contribuito molto a questo risultato. Anche le misure anti-Covid hanno aiutato a tenere sotto controllo la situazione e a intervenire tempestivamente nei casi critici, mettendo in evidenza come l’Italia costituisca un modello virtuoso nella lotta al Coronavirus… A riconoscere questo risultato sono proprio alcuni Paesi europei, prima fra tutti l’Austria, che in questi giorni stanno valutando l’ipotesi di applicare i protocolli italiani di sicurezza anti-covid, quali l’uso obbligatorio del tanto discusso «green pass» sul luogo di lavoro.
Non solo numeri...
I dati presentati non sono solamente numeri di una statistica: a ogni cifra corrispondono persone, persone che hanno contratto il virus e che nel migliore dei casi hanno avuto qualche sintomo influenzale, nel peggiore ci hanno rimesso la vita. Non si dovrebbe mai dimenticare che cosa rappresentino: a ciascuna vittima del Covid-19 corrisponde un lutto a cui non si era preparati e il fatto che da più di un mese, oggi, non si registrino decessi nel Vercellese dovrebbe far gioire l’intera cittadinanza.
DATI 2020
DATI 2021