Installazione di Greenpeace in piazza Cavour sui danni del riscaldamento globale
Esposti solo fino alla sera di domenica 2 febbraio oggetti provenienti da località devastate da catastrofi naturali
Greenpeace Italia ha inaugurato, in Piazza Cavour a Vercelli, l’installazione immersiva “E ora chi paga?”, ideata e curata dai volontari locali.
Sono stati esposti degli oggetti provenienti da aree colpite da disastri naturali causati dal cambiamento climatico, provenientti da Traversara, nel ravennate, alluvioni di settembre 2024, e dallo stato del Rio Grande do Sul, in Brasile, sconvolto dalle alluvioni di aprile e maggio 2024.
L’installazione è temporanea. aperta al pubblico fino a domenica 2 Febbraio alle ore 20.
"Portare le persone a riflettere su temi cruciali"
«L’installazione “E ora chi paga?” vuole attivare un cortocircuito che porti le persone a riflettere con rinnovata attenzione su temi che troppo spesso passano in secondo piano sia sui grandi media che nel nostro quotidiano» spiega Alessandro Calizza, artista e autore dell’omonima installazione a Roma.
Per questo, durante l’inaugurazione della prima mostra a Roma, Greenpeace ha presentato il rapporto “Quanto costa all’Italia la crisi climatica? – Alluvioni e frane, dieci anni di eventi meteo estremi”. Il rapporto illustra i crescenti costi economici della crisi climatica in Italia, in particolare di alluvioni e frane che colpiscono il nostro Paese, evidenziando un quadro allarmante per il futuro. Tra i risultati principali, è emerso che dal 2013 al 2020 le Regioni italiane hanno segnalato 22,6 miliardi di danni legati a frane e alluvioni, per una media di circa 2,8 miliardi di euro di danni l’anno.
"La crisi climatica la paghiamo noi"
«Siamo noi a pagare il prezzo della crisi climatica, talvolta con la vita o con la perdita di persone care, di ricordi, di patrimoni culturali, di legami con la nostra casa e con le radici che ci connettono alle nostre comunità» sottolinea Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia.