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Il vercellese Michelone è docente di musica da record

Si brinda ai 25 anni di insegnamento

Il vercellese Michelone è  docente di musica da record
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Il vercellese Guido Michelone fra qualche giorno torna in cattedra, ottenendo due record personali: il 25º anno consecutivo di insegnamento di Storia della musica afroamericana presso l’Università Cattolica di Milano e il 20º per la Storia del jazz al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. È proprio lui, assieme a Nando vercellese, Giorgio Simonelli, e agli allora giovani Gianni Sibilla e Paolo Verri, a fondare, nel prestigiosissimo ateneo lombardo, un corso post-laurea per la comunicazione musicale, che a tutt’oggi resta uno dei master più longevi e ambìti a livello nazionale. Sei anni dopo, Michelone ottiene la neonata cattedra - in seguito anche quella di Storia della popular music - con l’apertura del Corso di Laurea in Jazz, il maggiore assieme a Torino, nei conservatori piemontesi, diventando altresì responsabile in loco dell’International Jazz Day UNESCO, come avviene per Vercelli attraverso la Società del Quartetto.

Divulgazione a tutto tondo

I corsi di Michelone mirano soprattutto a una divulgazione completa dell’evolversi sociale e artistico di una musica, a cui, negli ultimi vent’anni, dedica una cinquantina di libri, fra saggi, monografie, antologie, dispense universitari e raccolte di interviste. E a proposito di libri, con l’immanente imminente primavera, l’autore presenterà al pubblico, sotto forma di incontri, conferenze, dibattiti e tavole rotonde, le sue più recenti pubblicazioni, a cominciare da Il dizionario del jazz (edizioni Diarkos, Reggio Emilia) in cui, per la prima volta, vengono esclusivamente raccolti e commentati i brani più significativi dal 1899 al 1980, in modo da facilitare la ricerca e l’ascolto musicali da parte dei giovani mediante il web che offre gratis molti brani scaricabili ormai ‘fuori diritti’.
Un altro nuovo libro che sta suscitando interesse e curiosità è Il Jazz e l’Italia (editrice Arcana, Roma), dove Michelone raccoglie le conversazioni effettuate, nel corso degli anni, con i maggiori jazzisti del Paese (non senza una folta rappresentanza sia piemontese sia vercellese) quasi a comporre una sorta di vivace mosaico del ritmo sincopato tricolore, dalle prime in certe esperienze fino agli attuali riconoscimenti internazionali: non a caso l’ultimo Viotti d’Oro risulta assegnato proprio a due jazzisti come l’italiano Paolo Fresu e lo statunitense Uri Caine.
Infine, per Michelone, c’è spazio anche per la narrativa con due opere: da un lato Amare l’amore romanzo in 69 episodi (Melville editore, Siena) è un viaggio metaforico con bizzarri personaggi mossi fra sentimenti, gioie, dolori, passioni; e dall’altro I cani. Versi diversi di 33 autori (Doremidolare Edizioni, Lugano) curato assieme al romanziere svizzero Fiorenzo Bernasconi, comprendente i racconti di noti autori italiani (Voltolini, Nuzzolo, Canova, i vercellesi Mercadante, Ricciardieòlòlo, Rosso, Tini Brunozzi, ecc.) realizzati a scopo benefico: i proventi delle vendite del volume quanto vanno all’associazione elvetica Forza Rescue che si batte per la tutela e la salute degli animali domestici.

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