Presa di posizione

Il NO di Italia Nostra agli impianti agrivoltaici nel santhiatese

Per l'associazione ambientalista i progetti proposti sono troppo invasivi.

Il NO di Italia Nostra agli impianti agrivoltaici nel santhiatese
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L'agrivoltaico, ovvero l'uso di terreni agricoli per disporre, solitamente al di sopra o accanto ai filari coltovati, pannelli solari, non è una soluzione gradita agli ambientalisti perché  va a incidere negativamente sugli ecosistemi.

Impianti di questo tipo sono previsti nel santhiatese ed è di questi giorni la dura presa di posizione della presidente regionale di Italia Nostra Adriana Elena My e del presidente della  sezione Vercelli- Valsesia Giovanni Reina. I due esponenti dell'associazione sottolineano,

Gli impianti contestati

"Il Consiglio Regionale Piemonte e la Sezione di Vercelli- Valsesia di Italia Nostra esprimono la loro ferma contrarietà alla costruzione di due impianti agrivoltaici ed una stazione elettrica per il trasferimento dell’energia prodotta dai due impianti nella Baraggia vercellese. In particolare, la stazione elettrica verrebbe situata nei terreni espropriati della cascina Baraggia, vicino alla Fonderia Sacal.

Il primo impianto, denominato Evergreen FV Enfinity si verrebbe a trovare nel Comune di Santhià presso la cascina S. Alessandro, su una superficie di 140 ettari con l’installazione di circa 130.000 moduli fotovoltaico. Il secondo impianto verrebbe collocato nel territorio del Comune di Buronzo località Donna, più a nord del primo, su una superficie di 100 ettari.

Grave impatto su ambiente e paesaggio

La realizzazione di questi impianti creerebbe un grave impatto ambientale sul paesaggio ed un danno irreparabile all’ agricoltura di qualità risicola DOP baraggia, l’unica DOP riconosciuta in Italia sul riso.

Italia Nostra si oppone a questo progetto

  1. perchè il progetto prevede enorme consumo di suolo,
  2. perchè la distesa di moduli di agrovoltaico creerebbe un dannoso impatto paesaggistico in un territorio che il PPR definisce “area di agricoltura di pregio caratterizzante il paesaggio agrario della Baraggia Vercellese”.
  3. perchè tali impianti che, in apparenza, coniugano la funzione agricola con quella produttiva di energia, senza tuttavia una garanzia certa che, nel tempo, la funzione agricola sia mantenuta, considerata anche la diversa valenza economica tra le due funzioni, probabilmente assolutamente non comparabili.

Italia Nostra denuncia la volontà di modificare un terreno a risaia in terreno a coltivazione in asciutta e di progettare di trasformare un ambiente paludoso in un ambiente secco con tutte le conseguenze climatiche e i danni alle falde acquifere che ne deriverebbero, senza contare le conseguenze sull'avifauna che vive sul territorio finora tutelato stabilmente fin dall’inizio del sec. XVII".

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