Il caso Barbero - Nota del rettore Upo: "L'università è pro green pass".
Gian Carlo Avanzi commenta l'adesione dello sturico all'appello contro l'ampliamento del provvedimento
Nella foto di repertorio il Rettore Upo Gian Carlo Avanzi.
Il professor Alessandro Barbero è certamente lo storico più famoso d'Italia ed è legatissimo a Vercelli sia perché è un esponente di spicco del corpo accademico della nostra Università, sia per quanto ha fatto per promuovere l'importante storia medievale della nostra città. Insieme ad altri 149 docenti universitari italiani ha firmato. nei giorni scorsi l'appello anti green passa: "Preservare la libertà di tutti. Quella di scelta favorendo l’inclusione paritaria, in ogni sua forma. Nella situazione attuale, o si subisce il Green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente". Si legge nell'appello, che invita poi ad aprire un dibattito su una decisione che di fatto crea pesanti discriminazioni.
In merito il Magnifico Rettore dell'Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi ha voluto sottolineare la posizione dell'Ateneo.
"Rispetto l'opinione dei Colleghi e delle Colleghe, ma non deve essere confusa con quella della stragrande maggioranza dei/delle docenti, delle studentesse e degli studenti, del personale tecnico-amministrativo dell’Università del Piemonte Orientale, favorevole al green pass e fermamente allineata alla prevalenza della “libertà collettiva” su cui si è espressa anche la ministra Maria Cristina Messa.
Dal primo settembre scorso la verifica del green pass non ha sollevato alcun problema, anche in situazioni complesse come il test d'ingresso di Medicina con circa novecento candidati.Sull’obbligo vaccinale, come medico direttore del Pronto Soccorso di Novara, ben memore della paurosa situazione di un anno fa, non posso che essere favorevole e, anzi, esortare tutti a vaccinarsi il più presto possibile".