Il caso

Il “campetto del don” chiuso per punizione. Ad Asigliano arrivano pure le telecamere del Tg4

La decisione del sindaco Lillo Bongiovanni dopo i calci al cancello e le bestemmie urlate davanti alle telecamere di videosorveglianza

Il “campetto del don” chiuso per punizione. Ad Asigliano arrivano pure le telecamere del Tg4

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i calci al cancello e le bestemmie, urlate a favor di video (e audio) sorveglianza. Ma prima c’erano stati altri segnali negativi – piccoli vandalismi, l’immondizia gettata a terra, l’arroganza di comportamento sopra le righe tenuti proprio davanti alle telecamere. E, di fronte alla mancanza di rispetto e verso un luogo bello e importante per il paese di Asigliano qual è il “campetto del don”, la struttura sportiva realizzata a ridosso della parrocchia e aperta a tutti i ragazzi del paese – il sindaco ha deciso di dire basta. «Il campetto resterà chiuso a tempo indeterminato – dice Lillo Bongiovanni -. Occorre mettere un freno ad atteggiamenti che coinvolgono un gruppo ristretto di giovanissimi ma che rischiano di innescare una spirale senza ritorno». Una misura da buon padre di famiglia più che da “sceriffo del paese”, che però ha richiamato ad Asigliano anche le telecamere di Rete 4.

Il “campetto del don” chiuso per punizione. Ad Asigliano arrivano pure le telecamere del Tg4

«I cittadini di domani – commenta il sindaco – devono capire che i beni pubblici vanno rispettati. Il Comune ha investito 150mila euro per la realizzazione del “campetto del don” e non è ammissibile tenere comportamenti così irrispettosi». Eppure, solo pochi giorni fa, proprio il sindaco aveva postato e commentato un’immagine affettuosa e carica di orgoglio dei giovani impegnati nel torneo organizzato in memoria di due concittadini prematuramente scomparsi. «Sono il primo a complimentarmi con i ragazzi di Asigliano quando si rendono protagonisti di iniziative belle e partecipate – conferma Bongiovanni -. Ma come amministratore e come asiglianese ho il dovere di tutelare una struttura che ha visto passare generazioni di ragazzi e che ha un potenziale grandissimo». La decisione di chiudere la struttura è stata comunicata anche attraverso i social, che hanno tributato al sindaco un consenso pressoché unanime. «So anche che molte persone mi criticheranno – aggiunge -: i genitori dei ragazzi protagonisti del fattaccio, ad esempio, non si sono fatti sentire con l’amministrazione».

La decisione del sindaco Lillo Bongiovanni dopo i calci al cancello e le bestemmie urlate davanti alle telecamere di videosorveglianza

La punizione resterà in vigore fino a nuovo ordine, ma intanto Bongiovanni e alcuni concittadini si stanno adoperando per trovare il modo di rendere l’area ancora più controllata. «Alcuni concittadini si sono messi a disposizione per restare al campetto durante gli orari di apertura – anticipa il sindaco -. Stiamo facendo una riflessione anche su una riduzione degli orari di apertura dei cancelli. Ma credo che, per prima cosa, siano le famiglie interessate a dover fare una riflessione sull’accaduto per evitare che certi atteggiamenti peggiorino con il passare del tempo. E non si tratta di facile moralismo ma di insegnare ai ragazzi a rispettare il proprio paese e i beni della comunità».

Francesca Rivano