I parà vercellesi si lanciano dall’aereo di James Bond
La Scuola di Paracadutismo è nata nel 1974. Fiore all’occhiello il Pilatus F-Hdey che venne usato per le riprese di “GoldenEye”
Nelle foto due lanci e il gruppo della scuola di Paracadutismo di Vercelli.
C’è un suono, che accompagna da decenni i vercellesi e che si sente specialmente nei pomeriggi di sabato e domenica. E’ il suono dei piccoli aerei che salgono a spirale per arrivare alla quota di lancio dei paracadutisti, il rumore s’interrompe all’improvviso quando avviene il “salto” e poi riprende. In passato, sporadicamente oggi, i nonni portavano i nipoti a guardare i paracadute aprirsi come fiori e poi scendere a terra...
Una delle scuole di paracadutismo più anziane d'Italia
Amarcord a parte, all’aeroporto “Carlo del Prete di Vercelli”, si trova una delle scuole di paracadutismo più anziane e blasonate della penisola. Ha quasi mezzo secolo, fu infatti fondata nel 1974 da un gruppo di paracadutisti che svolgevano la loro attività principalmente a Torino, quando non esistevano ancora le scuole, ma dei centri di paracadutismo gestiti dall’Aero Club d’Italia.
Un po' di storia
Il direttore della scuola Guido Fasulo ha iniziato nel 1967, anno del suo primo lancio e in passato ha ricoperto la carica di presidente della Aip (Associazione Istruttori di Paracadutismo).
Successivamente il centro di Vercelli si è distinto nella preparazione di allievi che sono stati centinaia, impostando l’attività sull'agonismo e vincendo parecchi Campionati Italiani e gare all’estero.
Nel 1987 la squadra vercellese composta da Fontana, Ugolini, Ruspi si piazzò al quarto posto al campionato del mondo in Brasile.
Con l’avvento delle nuove norme sul paracadutismo si decise di mettere in secondo piano l’attività agonistica, dando precedenza all’addestramento, con la formazione oltre che di allievi, di nuovi istruttori che oggi operano anche in altre scuole.
Un migliaio di lanci in tandem
A Vercelli si effettuano all’incirca ogni anno un migliaio di lanci in tandem, ovvero un salto in caduta libera con un paracadute biposto detto “tandem”, agganciato ad un istruttore qualificato. Si sale in aereo fino a raggiungere la quota lancio di 4200 metri e, il salto avviene in caduta libera per circa sessanta secondi, durante i quali si raggiunge la velocità di circa 200 km orari.
Un minuto di pura adrenalina, poi si apre il paracadute e si veleggia verso terra, godendosi il panorama.
Per poter provare questa esperienza bisogna aver compiuto 18 anni, oppure 16 anni se accompagnati da un genitore e non superare i 100 kg di peso.
Non si devono, inoltre, aver effettuato immersioni subacquee nelle 24 ore precedenti al lancio e, anche se la normativa vigente non prevede la visita medica, viene consigliato a coloro che hanno dubbi sul proprio stato di salute di consultare il proprio medico prima di lanciarsi.
I corsi e i livelli
Nella scuola vercellese vengono anche rilasciati brevetti per diventare paracadutista e poter “saltare” da soli; si tratta del corso AFF (Accelerated Free Fall) che è ad oggi, il metodo più diffuso e sicuro per intraprendere la disciplina del paracadutismo sportivo.
Il corso è suddiviso in due parti: teoria in aula e pratica in aria. La prima parte avrà la durata di circa otto ore, mentre il passo successivo, quindi la seconda parte del corso, è quello dei lanci.
Superati i sette livelli si è abilitati a saltare da soli, si otterrà un diploma di partecipazione e l'attestazione conforme alle direttive ministeriali.
Nella scuola vercellese è possibile noleggiare tutto il materiale occorrente per poter realizzare il lancio. L’istruttore professionista Simone Pietro Ghione della VZone S.S.D. ha 46 anni ed al suo attivo circa 5.200 lanci.
Il racconto delì'istruttore
Racconta: «È da otto anni che sono istruttore di paracadutismo, una passione che ho sempre avuto e che è diventata una professione. Qui da noi a Vercelli si è creato un ottimo ambiente e cerchiamo di intercettare le esigenze degli amici che vengono a saltare qui. Abbiamo un bacino d’utenza piuttosto ampio che va dal Piemonte, alla Lombardia. Siamo aperti dal venerdì al lunedì perché abbiamo pensato che sono parecchi, come noi, quelli che lavorano nel fine settimana. Il centro da una realtà diciamo più familiare, è passata a qualcosa di più grande, strutturata anche grazie all’aereo con dieci posti, che chiaramente genera un certo flusso di attività».
Il velivolo citato è quello che è stato utilizzato sul set in Svizzera del film “GoldenEye”. Il proprietario tedesco, in omaggio all’agente segreto 007 e alla partecipazione del PC-6 alle riprese del film, lo dipinge con una livrea color oro e lo marchia con lo stemma “GoldenEye”.
I gestori della Scuola di paracadutismo VZone hanno preso in affitto il velivolo per utilizzarlo nei lanci con il paracadute.
Il Pilatus F-Hdey «GoldenEye», per le sue caratteristiche di volo viene chiamato «The jeep of the air», perché è in grado di arrivare a 4200 metri in 15 minuti, atterrare in soli 180 secondi con un rateo di discesa estremo, arrestandosi in 50 metri di pista.
Luca Degrandi