Giorno della Memoria 2024 a Vercelli: cerimonie in Sinagoga e Prefettura
Intensa mattinata nel ricordo degli ebrei vercellesi trucidati dai nazi fascisti
In anticipo di un giorno, in quanto la data canonica è il 27 gennaio, si è svolta a Vercelli la commemorazione delle vittime della Shoah.
Vi hanno preso parte i rappresentanti di tutte le associazioni d'arma con i loro labari, le autorità del territorio, il prefetto Lucio Parente, il questore Giuseppe Mariani, il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, il presidente della provincia Davide Gilardino, il presidente del consiglio comunale Romano Lavarino, il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, l'onorevole Emanuele Pozzolo, diversi altri esponenti politici, forze dell'ordine ed autorità militari. Presente anche il vicario diocesano don Stefano Bedello. Per le scuole vercellesi rappresentanti della Consulta Studentesca e dell'Istituto Superiore Lagrangia.
Gli Ebrei parte di Vercelli
La prima a prendere la parola è stata la presidente della Comunità Ebraica di Vercelli, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola Rossella Bottini Treves, la quale ha ripercorso la storia della comunità ebraica a Vercelli, che con la riforma Albertina venne infine collocata nel ghetto, che aveva delle porte che venivano chiuse e che si trovava in via Foà e dintorni, storia di felice coesistenza fino alle Leggi Razziali fasciste del 1938.
La presidente della Comunità Ebraica ha anche letto alcuni passaggi di una lettera di Rav Ugo Massiach, rabbino della Comunità Ebraica di Vercelli, scritta nel luglio del 1945 per gli ebrei della Comunità vercellese, pochi mesi dalla fine del conflitto, quando neanche si sapevano ancora tutti i nomi dei deportati che avevano perso la vita nei campi di sterminio (vedi capitolo in appendice).
Il richiamo alla tragica situazione attuale
Ha quindi preso la parola il prefetto Lucio Parente, il quale ha tenuto un discorso centrato anche sulla situazione attuale: "Tragici datti del 7 ottobre, l'avanzata dei neo nazisti Germania e anche recenti episodi di antisemitismo in Italia... ...ricordano un essere umano è capace di provocare con odio", rivolto alle giovani generazioni ha invitato a "sfogliare questa tragica pagina della memoria" una memoria che possa ispirare "pensieri di pace, tolleranza e inclusione. Valori che sono l'unico antidoto alla disumanità ".
Sempre con particolare attenzione ai giovani i discorsi del Sindaco di Vercelli e del Presidente della Provincia.
Si è svolta quindi la tradizionale deposizione della corona in ricordo delle vittime sotto la lapide che le ricorda.
La gallery
La mostra in Prefettura e la medaglia d'onore
La mattinata è proseguita in Prefettura dove è stata inaugurata la mostra "Il volo di Sara" secondo Davide Lupi e anche con opere di Nicoletta Fereolato. Che sarà visitabile nel,aslone della Prefettura per tutta la prossima settimana. Importante momento anche la consegna della medaglia d'onore alla memoria di Mario Ferraris, uno dei tanti militari vercellesi, che come tanti altri italiani in divisa preferirono l'internamento in Germania alla continuazione della guerra con i nazi-fascisti. Mentre l'attrice Laura Berardi ha letto alcuni passi selezionati dalla Comunità Ebraica sempre riguardo la Shoah.
Le lettera del 1945 di Ugo Massiach
Rav Ugo Massiach si prodigò per aiutare in tutti i modi gli ebrei del nostro territorio prima di trasferirsi nel 1943 a Firenze, città natale, che raggiunse dopo aver superato gravi pericoli. Tornò tuttavia a Vercelli in diverse occasioni per supportare la Comunità, alla quale mancava un rabbino, prima di trasferirsi in Israele dopo la guerra.
Riportiamo il testo letto venerdì 26 gennaio 2024 per gentile concessione della presidente Bottini Treves che ringraziamo.
"Gli Ebrei delle generazioni venture, ricordino:
I nazi-fascisti dapprima nel 1933 in Germania, quindi nel 1938 in Italia ed in seguito in tutto il resto d’Europa avevano portato la distruzione, la morte in mezzo alle pacifiche e laboriose Comunità ebraiche, viventi nell’ambito delle leggi dei rispettivi paesi.
Gli ebrei per lunghi anni furono alla mercé dei nuovi barbari, che con sadico furore, si scagliarono contro inermi cittadini di null’altro colpevoli che id essere EBREI!! La quasi totalità dei nostri fratelli – 5 milioni sui 6 viventi in Europa – furono catturati e trasferiti nei Campi della Morte di Germania e di Polonia. di questi una ben piccola percentuale è stata liberata dai valorosi eserciti delle Nazioni democratiche, in condizioni tuttavia pietosissime.
Coloro che si salvarono dalla cattura, vissero ore, mesi ed anni di ansie, di dolori, di disperazione fino a che Dio Benedetto volle annientare alla fine del mese di Aprile 1945 i negatori dello spirito.
Ma, ohimè!, cosa è rimasto dell’ebraismo europeo? Comunità sconquassate, individui sfiduciati. Voglia Iddio che la vita ritorni a fiorire tra questi martiri, ma, soprattutto, voglia Iddio, che questi martiri comprendano come soltanto una soluzione radicale del problema ebraico potrà aversi la salvezza di Israele nelle sue generazioni venture!La Comunità israelitica di Vercelli, ed i membri di essa, hanno seguito la sorte di tutte le consorelle di Europa. Degli Ebrei vercellesi una parte è stata catturata dai maledetti nazi-fascisti e fino ad oggi – luglio 1945 – non si ha notizie di essa: una parte fu costretta a rifugiarsi in Svizzera e finalmente una parte visse randagia in Italia, nascosta nei più impensati nascondigli.
La sconfitta totale del nazi-fascismo per opera delle nazioni alleate ha permesso, coll’aiuto di Dio, la ricostituzione in forma molto ridotta della Comunità Ebraica di Vercelli.
Le conceda la Provvidenza di riprendere la sua vita e di poter nuovamente assidersi, essa che è ricca di nobili tradizioni, da pari in mezzo alle consorelle Comunità in Italia. Amen"